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Nel 1937 un parto trigemellare stupì tutti i sansalvesi

Nella foto lo sguardo spaventato della mamma dovuto allo scoppio della polvere di magnesio, posta sulla macchina fotografica

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La vita è sempre capace di stupirci. Ascoltate questa meravigliosa storia risalente al 1937 quando un parto trigemellare stupì non solo i diretti interessati ma anche l'intero paese di San Salvo. Un fatto simile può creare stupore oggi figuriamoci in un epoca in cui non esistevano ancora le ecografie. Cosa avranno provato i genitori e tutti i presenti. 

L'ultima "mammen" (ostetrica e levatrice del paese) di San Salvo, Armida Nola,  in un suo libro inedito dal titolo "Frammenti di Vita di Un'Ostetrica" descrive così il momento della nascita  "...condividevo l'ansia e cercavo di renderla serena e costruttiva fino a quando il vagito irrompeva nel cupo silenzio della casa come una musica sublime trasformando tutto in allegria. Nessun suono sulla terra potrà mai eguagliare un primo vagito e avere un potere più magico".

E chissà cosa avrà provato e pensato donna Emma Frasca, la levatrice che ha raccolto tra le sue mani le tre gemelle Colameo e udito i tre gemiti.

LE GEMELLE COLAMEO

Sono passati ormai 82 anni da quel 21 febbraio del 1937 ma molti lo ricordano come fosse accaduto ieri, soprattutto chi è della famiglia.

Santina Angela Torricella, con lo stupore del marito, Colameo Pasquale e la meraviglia dei parenti, verso le tre del mattino, di quel giorno, diede alla luce, con parto naturale tre gemelle. Pesavano 2500 grammi ciascuna e la nascita avvenne a San Salvo in una casa al n°
5 di via Risorgimento. Con l'aiuto della levatrice "Donna Emma", vennero scelti i nomi che appartenevano a personaggi importanti dell'epoca e per questo, le bambine, ricevettero in dono mille lire e una medaglietta di rame per ciascuna con figura dei Savoia insieme a una foto della famiglia
reale. I nomi scelti erano e rispettivamente appartenevano, guardando la foto da sinistra:

1) Elena Maria Teresa ( famiglia reale);

2)Edda Rachele Bruna (famiglia Mussolini)

3) Maria Pia Giuseppina Gabriella ( famiglia reale)

Le cognate Maria, Assunta e la nonna materna delle bimbe, Elisa Granata, andarono ad aiutare in casa e durante le notti seguenti cucirono e prepararono il corredino. Tutto il paese andò a conoscerle, anche i bambini delle scuole e per un paio di mesi le visite non mancarono.

Nonna che chiamavano affettuosamente "Angelalle", rimase a letto per un mese prima di potersi riprendere...Neanche tanto, visto il parto eccezionale!
Una delle gemelle era mia mamma e precisamente quella che nella foto è posizionata in mezzo. Lei è l'unica vivente oggi grazie ad un caso fortuito che la volle lontano da casa nel momento della tragedia. 

Infatti "Angelalle" non riusciva ad allattare tutte e tre e così diede mia mamma a un'altra donna, Concettina Spadaccini, di Vasto perché la nutrisse. Grazie a
questo cambiamento, si salvò dalla gastroenterite che invece colpì e uccise le altre due bimbe a cinque mesi, portando la mia povera nonna quasi sull'orlo di un esaurimento.

Appena il pericolo fu debellato, Edda tornò a casa ma naturalmente, passò molto tempo prima che nonna si riprendesse del tutto e ciò avvenne con la nascita di un altro figlio, Vittorio.

Questa è dunque l'unica foto delle gemelle e l'unico ricordo di quel momento eccezionale e meraviglioso della famiglia Colameo.
Nella foto possiamo notare un particolare: lo sguardo spaventato della mamma dovuto allo scoppio della polvere di magnesio, posta sulla macchina fotografica, che generava il lampo luminoso.

La nipote Ferrante Daniela

Una copia della foto in copertina Ã¨ conservata presso il museo antropologico della "Giostra della memoria" a San Salvo.

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