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Il primo 'scandaloso' bikini sulla spiaggia di San Salvo

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Fino agli anni ’50 la spiaggia di San Salvo era ancora allo stato primordiale. Scenario selvaggio e incontaminato. Regnava una profonda solitudine. Arrivare nella spiaggia non era per nulla semplice. Solo di tanto in tanto, i pescatori vastesi vi praticavano la pesca con la sciabica. I salvanesi non erano molto entusiasti del mare.

La direttrice di un hotel a Milano, tonica, solare e bellissima, Elizabeth Rampani, fu la prima turista a lasciare le impronte dei piedi sulla sabbia dorata della spiaggia del Comune di San Salvo. Era stato Antonio Antenucci, falegname a Milano, che sollecitò la signora Rampani a concedersi qualche vacanza a San Salvo, suo paese d’infanzia. A luglio l’appariscente donna preparò la valigia e partì con il treno diretto, che faceva sosta alla stazione di San Salvo. Desiderava vivere una vacanza in pieno contatto con la natura. Raggiunse la stazione su un vecchio bus sgangherato; sotto un sole infuocato attraversò i binari intersecanti una stradina e prese un viottolo tortuoso ed ingombro di siepi di rovi. Alzando lo sguardo vide una distesa d’acqua cristallina incastonata in un paesaggio da mozzare il fiato. Si sbarazzò della gonna svolazzante e rimase con un bikini aderente a coste, che faceva risaltare ancora di più il suo fisico statuario.

La “notizia” della donna in bikini si estese rapidamente. Era una novità assoluta per un paesino di pochi abitanti. Gli adolescenti, a frotte, pigiando come forsennati sui pedali delle biciclette, volarono in spiaggia per sbirciare l’attraente milanese in “abbigliamento succinto”. La signora Rampani si trovò così a proprio agio in quell’ambiente favoloso, infatti, prolungò le vacanze, e l’estate successiva tornò insieme ad alcune amiche. La spiaggia di San Salvo diventò man mano sempre più piena di gente.

Foto di repertorio dal web

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