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Almanacco del giorno dopo

Meteo, ricorrenze, curiosità sulla festività di Halloween

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Ben ritrovati cari lettori,

la giornata di domani sarà abbastanza serena! Si registrerà una temperatura massima di 26°C alle ore 14.00 e una minima di 14°C alle ore 06.00. I venti saranno deboli e piacevoli. L’intensità solare più alta sarà alle ore 12.00.

L’alba si potrà ammirare alle ore 06.33.

Il tramonto lo vedremo alle ore 16.55.

Orari differenti rispetto ai giorni precedenti per via dell’ora solare entrata il 30 ottobre.

Cogliamo l’occasione per fare gli auguri a tutti coloro di nome Michele/a!

 

Halloween? No, grazie! Riportiamo alla luce le vecchie tradizioni!

In Abruzzo esistono numerosi riti dedicati alle anime dei defunti.

Anni fa si intagliavano le zucche -anche chiamate “Cocce de morte", si accendevano dei lumini dal cimitero fino al paese per indicare ai defunti la via delle loro vecchie dimore per mangiare.

Nel Vastese ancor oggi, qualche anziana signora prepara una bacinella con dell’acqua ed un telo affinché i defunti possano recarsi nelle case di provenienza e lavarsi.

 A Chieti, si poggiano pane acqua sul tavolo, vicino ad un lume, che sarà donato ai poveri.

Siamo a Serramonacesca: i bambini si vestono ancora da “trapassati” e bussano di porta in porta rispondendo al “Chi è?” con la frase “L’aneme de le morte”.

Anche Pratola Peligna ha la sua usanza antica in relazione a questi giorni: nella notte tra il 31 e il 1 ottobre le persone usavano imbastire le tavole e da loro tradizione non poteva mancare una conca colma d’acqua su di esse. Inoltre lasciavano l’uscio aperto così da favorire l’entrata delle anime dei defunti.

A Pettorano Sul Gizio i ragazzi si dipingono il viso con cenere e farina e i giovani contadini cantano di casa in casa la canzone dei questuanti:” Ogg’ é la fèste di tutte le sande : Facéte bbén’ a ‘st’ aneme penande. Ogg’ é la fèste de li sande ‘n gj’iele; Facète bbén’ a ‘st’ angele Grabbijéle. Se vvoi bbéne de core me le facéte, ‘n quell’aldre monde le retrovaréte”, così da ottenere in cambio ubi po’ di cibo e una calda ospitalità.

Parliamo anche di Introdacqua in cui si lasciano dei lumi accesi sui davanzali per celebrare la Scornacchiera, una processione di anime con candele tra le mani che si muovono nella notte. Si canta:“tiri tiri tera e mo’ passa la scornacchiera”. 

Il tema dei riti abruzzesi è vastissimo ed è certamente complesso da trattare in un solo articolo tuttavia da questi pochi esempi è possibile comprende che l’Halloween che conosciamo non è soltanto quella che spesso viene definita “l’americanata per eccellenza” anzi rammentiamo che la parola “Halloween” significa “sera/vigilia di tutti i Santi”.

Ma torniamo alla nostra routine e ci salutiamo con la perla del nostro amato Sebon:

“lu cule che n’ vò cacà, fa sol’ pepete!

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