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Oggi la festa dei giornalisti: quale uso farebbe San Francesco Sales della rete?

Internet e blog, gli ulteriori crocicchi delle strade dove annunciare la lieta novella

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Il 24 gennaio la chiesa festeggia San Francesco di Sales, scelto prima da Pio XI e poi confermato da Paolo VI come patrono dei giornalisti.

Molto probabilmente questa scelta è stata fatta perché hanno visto in questo santo un uomo lungimirante e moderno anche se viveva in un epoca tra il 1500 e il 1600. Aveva preferito diffondere la parola di Cristo anziché con la semplice predicazione e disputa teologica anche con ciò che noi oggi chiamiamo i volantini, redatti con un linguaggio semplice e insieme elegante, coinvolgente e ricco d’immagini.

A giusta ragione li aveva pensati come mezzo privilegiato per raggiungere tutti attraverso l’affissione murale o la consegna ai singoli usci. Se allora i volantini erano rivoluzionari in un epoca in cui non c’era niente, oggi internet è uno strumento privilegiato che consente di arrivare a chiunque, ragazzi, giovani e vecchi.

Non è difficile immaginarsi un Francesco Sales ai tempi di oggi: molto probabilmente userebbe tutti gli strumenti moderni per annnunciare in ogni angolo della terra la buona novella.

Oggi tutti, a prescindere dall’età, consultano smarthphone o tablet. Per quanto si può criticare l’abuso che se ne fa non si può non prendere atto di uno stato di fatto incontrovertibile e che fa parte del mondo in cui viviamo.Il dire semplicemente no

Sull’esempio di san Francesco Di Sales i sacerdoti e i laici impegnati non possono esimersi dal buon utilizzo di questi strumenti per diffondere la parola di Dio a questi nuovi crocicchi delle strade.

Molti dicono “ma io non mi voglio mettere in mostra, Dio sa”. Ma Gesù ci ha detto che il lume non va messo sotto il mogio ma messo in alto perché possa illuminare tutta la stanza. O ancora "io l'annuncio lo dò a chi incontro e guardandolo negli occhi". Per quelli che si incontrano questo ragionamento non fa una piega ed è l'optimum ma per tutti gli altri che non si incontrano, che non frequentano e non conoscono persone che possa dare loro, seppur indirettamente, questo annuncio? Non ci si può barricare dentro la campana di vetro della cerchia della parrocchia e/o di coloro che vi gravitano intorno. Negli incontri di formazione di ogni cammino di fede non si fa altro che raccomandare di "Essere chiesa in uscita". E quando in una parrocchia si vedono sempre le stesse persone o quelle che fanno i giri delle parrocchie, non è un buon segno e rischia di divenire quel "volemeseme bene" che anche se può essere una cosa bella e santa perchè vissuta nella fraternità più sincera, è una cosa diversa da quella fede che ci porta a essere quei testimoni contagiosi di Cristo che hanno trovato il tesoro più prezioso al mondo e sentono la necessità, l'urgenza di condividerla  anche con chi è fuori da questa cerchia. La rete è un semplice strumento e null'altro della "Chiesa" in uscita. 

Il buon o cattivo uso dei social dipende dall'animus operandi dell'approccio che si ha nei confronti degli stessi. Ciò che fa la differenza è l’anima con cui si fanno le cose. Se si vuole esaltare se stessi, anche inconsciamente, di sicuro, per far passare quel messaggio Dio si deve impegnare davvero tanto per scrivere diritto su delle righe storte. Quando ci si pone nell'ottica "questa è una cosa Tua, usami come semplice strumento nelle tue mani. Fai Tu" di sicuro è Cristo che agisce e arriva!

Quante cose belle si fanno nelle parrocchie o fanno tante persone che vivono la fede in maniera piena all’interno di essa, ma quanto di tutto ciò arriva all'esterno?

Basterebbe forse anche un unico blog ben strutturato per le parrocchie di una città che diventi un'occasione non solo per informare e diffondere su orari celebrazioni, attività, iniziative e catechesi ma anche di incontro concreto tra parrocchie, movimenti e tutte le realtà che le animano.  Ma per fare questo una sola persona non basta occorre una mentalità nuova che coinvolga se non tutti i fedeli almeno tutti i referenti dei gruppi parrocchiali.

La fede è novità continua! Un sito internet, un blog o ogni altro strumento messo a disposizione dalla tecnologia al'uomo di oggi, sono dei semplici strumenti da utilizzare per annunciare un Dio fatto di amore, gioia e accoglienza.

Bisogna cercare di comunicare la bellezza della fede e dare dei messaggi positivi forti anche tramite la rete perché Gesù è questo. Oltre che a porsi nell’ottica di informare bisogna anche creare dei messaggi efficaci. San Francesco Di Sales nella redazione dei volantini utilizzava “un linguaggio semplice e insieme elegante, coinvolgente e ricco d’immagini.”

E forse anche Gesù stesso userebbe la rete per annunciare il suo immenso amore per ogni uomo. Lui che era il Figlio di Dio e allo stesso un uomo in carne e ossa che come si suol dire "stava avanti", ed era il più grande rivoluzionario della storia ma sempre al passo con i tempi con molta probabilità avrebbe fatto buon uso anche di questi nuovi strumenti.

 

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