La farina di granoturco era considerato la farina dei poveri poiché estremamente saziante e molto economica. Mamma mi raccontava che non amava la polenta e neanche tutte le altre pietanze a base di farina di granoturco perché durante la sua infanzia, non mancava mai in tavola e ne era davvero stufa. Era una farina, estremamente granulosa, che si amalgamava poco con gli altri ingredienti e per darle consistenza bisognava lavorarla con acqua calda. Aveva un sapore “deciso” e inconfondibile che dominava su tutto il resto.
Oggi c’è invece una vera riscoperta per questa farina perché, essendo priva di glutine, è molto utilizzata da chi ha problemi di celiachia o di intolleranza al glutine.
Le “Donne in Campo-Cia”, principale Associazione italiana di imprenditrici e donne dell’agricoltura, della provincia di Chieti hanno racchiuso le ricette della cucina tradizionale in una guida dal titolo “Il cuore della Rondinella” che si è aggiudicato il primo premio "Italia da conoscere, narrazione del territorio" promosso dall'Associazione Italiana del Libro in collaborazione con il sistema Res Tipica. Per riscoprire queste ricette semplici e salutari, sansalvo.net propone ogni mercoledì una di queste ricette. Ecco la decima ricetta, la focaccia di granoturco fritta.
Ingredienti per quattro persone
500 grammi di farinadi granturco, acqua bollente e sale quanto basta, olio d’oliva o strutto per friggere.
Procedimento
Fare una fontanella con la farina di granoturco e aggiungere il sale e l’acqua bollente. Lavorare bene l’impasto facendo attenzione a non scottarsi. Scaldare bene l’olio in una padella e versarci sopra la pizza. Cuocere bene da una lato e poi rovesciare a modo di frittata. Quando entrambi i lati risultano croccanti la pizza è cotta. Servire ben calda.