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Furci, un appuntamento culturale… doppio

Presentazione di due libri contemporaneamente in piazza Beato Angelo

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Una serata dedicata alla cultura e alla letteratura dalla doppia valenza domani sera a Furci.

Alle ore 21 in piazza Beato Angelo saranno infatti due i libri che saranno presentati: “Una settimana in Abruzzo in un reportage di inizio Novecento” di Ugo Ojetti e “Viaggio nel Fucino in un racconto di metà Ottocento” di Alexandre Dumas. 

Cecilia Di Paolo, curatrice della collana della Ianieri Edizioni, mostrandoci le prime due Comete ci dirà perché sono state così chiamate. A punzecchiarla un po’ ci sarà Novella.

Durante la serata ci sarà un banchetto per l’acquisto dei libri allestito dalla Mondadori Bookstore di Vasto. 

«La parola "reportage" reca con sé il senso dell'esplorazione, invitando ad attraversare qualcosa di ignoto, al fine di indagarlo e scoprirlo – si legge nella presentazione del libro “Una settimana in Abruzzo in un reportage di inizio Novecento” - ed è proprio questa l'intenzione di Ugo Ojetti, che vuole andare alla scoperta del vero Abruzzo, remota regione che si imponeva proprio allora grazie alla narrazione fatta dai suoi figli più importanti, capaci di imporsi talmente tanto con il loro talento che in Italia, come ricorda lo stesso Ojetti, «non si dipingeva più ma si michettava, non si scriveva più ma si dannunziava, non si scolpiva più ma si barbellava, non si cantava più ma si tostava». Il fatto che un intellettuale come Ugo Ojetti, di un giornale importante come «La Stampa», dalla lontana e borghese Torino, abbia indirizzato la propria penna verso l'Abruzzo, ci dice molto del fascino che aveva raggiunto la nostra regione nell'immaginario collettivo dell'epoca. Eccovi dunque il vero Abruzzo secondo Ojetti, capace di stupire e appassionare chiunque si metta sulle sue tracce. Prefazione di Vittorio Macioce. Introduzione di Simone Gambacorta».

«C’è stato un tempo in cui l’Abruzzo ospitava il futuro, e fu quando tra le sue aspre montagne si realizzava un miracolo di ingegneria incredibile: il prosciugamento del Fucino – si legge nella presentazione del libro “Viaggio nel Fucino in un racconto di metà Ottocento” - un’opera talmente visionaria da richiamare viaggiatori, studiosi e intellettuali da ogni parte d’Europa, che intraprendevano difficili viaggi pur di visitare una delle regioni più inaccessibili e selvagge d’Italia. Venivano per osservarlo da vicino, questo futuro, per avere un assaggio del tempo che sarebbe arrivato. Venivano a scoprirne i bordi per capire dove finiva il mondo di oggi e dove iniziava il mondo di domani. Tra questi avventurieri ci fu anche Alexandre Dumas, scrittore tra i più importanti di sempre, che in più di un’occasione prese ispirazione dalla nostra terra per raccontare le sue storie. Oggi il futuro si è spostato altrove, ma il racconto di Dumas ci restituisce la meraviglia di quel tempo, attraverso uno degli sguardi più significativi dell’Ottocento europeo. Prefazione di Dacia Maraini».

 

 

 

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