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"Quando lo Spirito Santo vive in me la mia vita è serena e piena di pace"

Commento al vangelo

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SENZA LO SPIRITO SANTO... “Senza lo Spirito Santo, Dio è lontano, Cristo rimane nel passato, il Vangelo è lettera morta, la Chiesa è una semplice organizzazione, l'autorità è una dominazione, la missione una propaganda, il culto una evocazione, e l'agire dell'essere umano una morale da schiavi. Ma nello Spirito Santo: il cosmo è sollevato e geme nella gestazione del Regno, Cristo risorto è presente, il Vangelo è potenza di vita, la Chiesa significa comunione trinitaria, l'autorità è un servizio liberatore, la missione è una Pentecoste, la liturgia è memoriale e anticipazione, l'agire umano è divinizzato.” (Patriarca Atenagora I)

I nostri genitori, e persino le nostre tradizioni ecclesiali, ci hanno consegnato stupende tradizioni intorno al Natale e alla Pasqua del Signore. Ma riguardo alla Pentecoste no. Gesù bambino è bello, la processione del Venerdì santo e la Veglia Pasquale sono suggestive, ma … che fare a Pentecoste? Nel 2014, quando la nostra diocesi andò in pellegrinaggio da Papa Francesco, il pontefice chiese alla folla numerosissima: “Chi di voi prega lo Spirito Santo?”. E in piazza calò il silenzio.

Ed ecco che la nostra situazione, ormai da secoli, è molto simile a quella degli apostoli descritta nel vangelo: rintanati, a porte chiuse. Dove è finito l’“andate e fate discepoli tutte le genti”? Senza lo Spirito non siamo capaci di fare nulla. Senza lo Spirito ogni parola di Gesù cade a vuoto. Dunque, oggi dovremmo festeggiare il compleanno della Chiesa, il giorno in cui definitivamente nasce quella comunità che, a partire da tanti singoli, come una Babele al contrario, è grembo di unità per il mondo intero.

Vuoi riconoscere lo spirito del male? Dai un’occhiata alla tua vita: se trovi in essa divisioni, discordie, liti, incomprensioni, paura...lì lo Spirito di Cristo non è ancora arrivato. La citazione che trovate all’inizio di questa misera riflessione sintetizza bene cosa sia lo Spirito: come diciamo nel Credo “è Signore e da la vita”.

Senza Spirito ogni cosa è morta: la Chiesa, il Vangelo, la liturgia…persino, anzi, più di tutti Cristo. Senza lo Spirito Gesù rimane il crocifisso, la morte resta la vincitrice, nulla ha più vita, in primis la nostra vita. Come lo Spirito unisce, nella Trinità, il Padre con il Figlio in un eterno insondabile abbraccio d’amore, così lo Spirito inserisce noi in questo abbraccio di amore infinito. Se la nostra fede è arida, secca, legalista e intellettualoide, forse non ha ancora conosciuto lo Spirito nella nostra personalissima Pentecoste, quando distruggerà le nostre porte, non quelle che ci separano dagli altri, ma quelle che separano il messaggio vivo e vivificante di Gesù da coloro che sono morti e non lo sanno.

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