Gesù annuncia il mistero di questo cinquantesimo giorno di Pasqua dicendo che manderà lo Spirito di verità, il Paraclito (ovvero colui che è chiamato a stare accanto a ciascuno perché possa scorgere la verità che gli è posta di fronte) affinchè gli apostoli trovino la forza di dare testimonianza!
Ed è proprio questo il senso della presenza dello Spirito in mezzo a noi: viene in mezzo a noi come guida, come sollievo, come ispiratore della genialità di ciascuno!
La prima lettura di questa Solennità ci fa comprendere come agisce lo Spirito: non si sostituisce all'uomo, non stravolge la sua originalità, piuttosto la valorizza, fa germogliare le sue capacità, lo spinge a vincere la paura e le resistenze per testimoniare la forza della Verità, Gesù Cristo Signore! Uno Spirito che non è imbrigliato in schemi o luoghi precisi, ma che irrompe in modo non convenzionale!
Quante volte la nostra fede si affievolisce e ci allontaniamo dalla verità, solo perchè facciamo fatica a metterci in ascolto dello Spirito che parla attraverso il carisma degli altri!
Quante volte facciamo soffrire le nostre comunità perchè pretendiamo di possedere la verità piuttosto che osare il coraggio di metterci difronte alla verità!
Stupendo l'atteggiamento di Gesù rispetto al dono dello Spirito: è come se dicesse ai suoi “verrà lo Spirito a dirvi il resto, non faccio tutto da solo....facciamo insieme!”. La comunione trinitaria che si esprime oggi con il dono dello Spirito, il quale è portatore di un annuncio che procede dal Padre e dal Figlio, è l'espressione più eloquente di ciò che può essere la Chiesa: la comunità di coloro che, animati dalla forza dello Spirito, non ne soffocano il messaggio, ma ne testimoniano la forza con la comunione che vivono nonostante le differenze!
E poiché le lingue di fuoco si posarono su tutti e ciascuno, sia davvero questo, anche per noi oggi motivo di genialità! Gli apostoli, dopo la Pentecoste, sono diventati testimoni infaticabili e al tempo stesso fallibili del Signore risorto: anche noi ci muoviamo tra il desiderio ardente di annunciare la sua Parola e la sua presenza faticosa dei nostri limiti. Ma, a differenza dei primi apostoli abbiamo chiari, grazie anche all'esperienza di tanti testimoni, quali sono le caratteristiche di chi si fa portatore del messaggio di salvezza così come ci ricorda la seconda lettura: “Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé”.
Chiediamo al Signore che rinnovi in noi l'effusione del suo Spirito, perchè la Chiesa diventi sempre più l'assemblea di testimoni credibili e credenti.