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Appuntamento con lo sport: l'Asd Trendy Dance

Dal tatami alla pista da ballo

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Dopo esser passati per sport di contatto, sport di squadra, praticabili con la palla, la racchetta o solo con il proprio fisico e la propria testa approdiamo sulla pista da ballo con la Trendy Dance della maestra Lucia Rossi.

L'INTERVISTA

Partiamo dalle origini: quando nasce la tua squadra e quando hai cominciato tu stessa a ballare?
Io personalmente ho cominciato nel 1998 a ballare, ma un po’ come tutti quelli che praticano questo sport, è una cosa che mi portavo dietro sin da bambina. Nel 2000 ho partecipato alla mia prima gara e solo nel 2004 ho deciso di intraprendere l’esperienza dell’insegnamento istituendo la scuola di ballo e quindi l’associazione sportiva così com’è oggi. Quando siamo partiti avevo già avuto qualche esperienza con le gare a cui avevo partecipato quindi non è stato troppo complicato organizzare tutto.

I tuoi gruppi partecipano tutti alle gare oppure c’è una divisione tra agonisti e ‘amatori’?
Sotto questo punto di vista c’è una bella differenza nel senso che i ragazzi dai 6 ai 25 anni circa prendono parte alle gare e quindi fanno parte proprio della squadra agonistica. Non ti nego comunque che ho gruppi di persone più grandi che vengono a ballare solo per passare un’ora di divertimento e spensieratezza. Chiaramente è anche diverso l’impegno messo in campo visto che i ragazzi nel periodo in cui preparano le gare arrivano ad allenarsi anche tutti i giorni, mentre per i gruppi che partecipano alla scuola solo per diletto seguo un programma di insegnamento più blando.

Qual è il gruppo più difficile da preparare tra questi che mi hai ora elencato?
Ognuno di loro ha una difficoltà intrinseca. Di certo i ragazzi sentono di più, soprattutto per una questione di età ed esuberanza, la pressione agonistica che cerco sempre di stemperare rassicurandoli e dicendo che comunque, anche se la gara dovesse andar male, non bisogna mai abbattersi.  Ovviamente in questo caso è necessario molto più impegno e costanza per poter raggiungere l’obiettivo prefissato, al contrario per quel che riguarda il gruppo ‘degli appassionati’.

A proposito di gare le competizioni come vengono organizzate?
Le gare sono per atleti che si cimentano in danze coreografiche. Ci sono ovviamente diversi stili di danza e in genere noi presentiamo balli Latin, Hip Hop, Modern e Show dance. In questi casi noi balliamo soltanto quindi la nostra preparazione al momento non prevede il canto. Per poter vincere queste competizioni bisogna impressionare i giudici che hanno la possibilità di votare la squadra secondo due parametri: il valore tecnico e artistico, assegnando a ciascuno di loro un punteggio. Inoltre tutto viene organizzato in base all’età dei ballerini che possono partecipare da un minimo di due fino ad un massimo di 24 sulla pista da ballo. Ovviamente c’è da dire che si può presentare più di un gruppo per ogni categoria. Questo per quel che riguarda le gare ufficiali riconosciute dalla FIDS.

Hai parlato di impressionare qualcuno: si può raggiungere lo scopo solo attraverso l’allenamento, oppure il talento fa buona parte del lavoro?
Sicuramente il talento è una parte fondamentale del ballerino che deve avere la capacità di trasmettere la musica al pubblico e ai giudici. Mi spiego meglio, il ballerino può muoversi imparando i passi, ma le sue movenze, devono riuscire a seguire e far emozionare i giudici sfruttando un po’ il sentimento di empatia portandoli quindi a vedere l’esibizione da un altro punto di vista. Il ballerino deve quindi essere in grado di sentire la musica nel vero e proprio senso della parola ma deve saper trasmettere tutta l’emozione che prova utilizzando lo strumento che più gli si addice: il corpo.

Ci sono quindi altre peculiarità che il ballerino agonista deve possedere?
Oltre al talento non fa mai male la costanza visto che, come ti dicevo poco fa, soprattutto nei periodi di gara gli allenamenti si fanno sempre più frequenti sino a impegnare i ragazzi ogni giorno. Strettamente connessa a questa costanza è anche la passione verso la disciplina che permette di certo di fare dei sacrifici anche in periodi più faticosi e difficili.

Per quanto concerne i risultati ottenuti vedo che qui avete numerosissime medaglie e attestati: qual è uno degli ultimi tra i più importanti?
Esatto, come vedi ne abbiamo passate tante e una tra le ultime vittorie è il campionato italiano 2013 in cui abbiamo conquistato 4 primi posti, 3 secondi e un terzo partecipando ad una competizione che vede in gara le migliori scuole di ballo su scala nazionale. C’è anche da dire che ce la siamo battuta con i sardi e i siciliani che hanno una bella tradizione in questo sport.

Ho anche saputo che qualche anno fa avete partecipato ad una trasmissione televisiva sulle reti Rai, come cambia l’approccio dei ragazzi davanti alle telecamere?
La differenza è notevole. Innanzitutto, per gli spazi che sono sicuramente ristretti, ma soprattutto non li si conosce. Tuttavia anche se i ragazzi sono abituati a esibirsi, la mattina dell’esibizione l’ansia li aveva fatti sentire male tutti. L’importante in quei casi è mantenere la calma e cercare anche un po’ di improvvisare regolandosi con i punti di riferimento che si prendono in quel momento.

C’è un’età minima o una massima per cominciare a ballare?
Tutto sommato no però se si vuole puntare alle gare conviene che i bambini comincino a ballare dall’età di sei anni circa anche perché prima il gioco occupa, come è giusto che sia, la maggior parte della loro attenzione. La cosa che però tengo a precisare è che la prima cosa da imparare è il rispetto e l’educazione sia verso i giudici, i cui giudizi sono spesso opinabili, che verso gli avversari, anche loro spesso si comportano in modo poco sportivo. Fondamentale è che si mantenga sempre la calma per non andare incontro a situazioni scomode. Invece per quel che riguarda l’età massima questa non c’è se si balla per divertimento o per passione, non a caso spessissimo troviamo persone che, come dicevo, vengono qui solo per divertirsi il sabato sera.

Se qualcuno volesse cominciare come può fare?
Io consiglio a tutti di partire da settembre anche perché in un periodo come questo ci si troverebbe nel bel mezzo della preparazione e quindi sarebbe difficile riprender e il passo di tutti gli altri. Poi a settembre basta passare qui e magari si comincia a provare.

I prossimi appuntamenti in programma quali sono?
Il prossimo è piuttosto vicino visto che saremo impegnati nei campionati regionali a Chieti in programma il 15 marzo prossimo.

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