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''L'opera è stata ultimata e collaudata in ogni sua parte''...ma è crollata.

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SCHIAVI DI ABRUZZO - Nei giorni scorsi la Giunta Municipale ha approvato, con specifiche delibere, la rendicontazione finale delle spese sostenute per la realizzazione di alcune importanti opere pubbliche. I calcoli sulle spese affrontate si riferiscono a lavori realizzati anche molti anni addietro, come ad esempio alcune strada comunali interne, il completamento dell'illuminazione pubblica, della rete idrica e fognante e la costruzione di un ambulatorio. La maggior parte di quelle opere è stata realizzata con il contributo della ex Cassa per il Mezzogiorno sul finire degli anni '70. Oggi l'amministrazione comunale ha proceduto alla rendicontazione finale delle spese sostenute dalla quale emerge una differenza tra l'importo totale di spesa e quello effettivamente erogato dall'ente pubblico all'epoca dei fatti. In sostanza, a distanza di oltre trenta anni, l'amministrazione di Schiavi di Abruzzo chiede al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di ''voler provvedere alla chiusura della concessione ed alla erogazione della rata di saldo'' quantificata in più di centomila euro complessivi. Grazie a questo espediente si riuscirà probabilmente a far arrivare nelle casse comunali una discreta somma di denaro da utilizzare magari per altre opere pubbliche. I soliti cavilli burocratici, tipici delle pubbliche amministrazioni, renderanno possibile ottenere finanziamenti per opere realizzate molti anni fa e che magari oggi sono più nemmeno funzionali o addirittura non esistono più. Proprio così, come ad esempio l'ambulatorio comunale di Schiavi di Abruzzo. Si legge nella delibera di Giunta che ''l'opera di cui trattasi è stata ultimata e collaudata in ogni sua parte'', ma non si accenna al fatto che ''l'opera'', cioè l'ambulatorio, oggi non esiste più, perché dopo vari danni subiti negli scorsi a causa dell'incuria e dell'abbandono, è stata completamente demolita. Ma questo, probabilmente, è un dettaglio irrilevante.
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