SCHIAVI DI ABRUZZO - Nei giorni scorsi alcuni tratti della strada provinciale che collega l'abitato di Schiavi di Abruzzo alla fondovalle Trignina, passando per frazione Taverna, sono stati sottoposti ad interventi di manutenzione e rifacimento del manto di asfalto. Questa è davvero una notizia, dopo mesi, addirittura anni di abbandono quasi totale da parte delle amministrazioni competenti. L'importante arteria versava infatti da diversi anni in stato di totale dissesto, cosparsa di buche, dossi e avvallamenti che rendevano particolarmente disagevole il transito dei veicoli. Quel tratto di strada, elevata al rango di provinciale da non molto tempo, è utilizzato dai cittadini di Schiavi di Abruzzo e dei paesi limitrofi per raggiungere la fondovalle SS 650 Trignina, in particolare da coloro che devono recarsi in direzione Isernia o che devono prendere la coincidenza con i mezzi del trasporto pubblico per Roma e Napoli. Una stagione invernale particolarmente rigida e il conseguente impiego massiccio dei pesanti mezzi sgombraneve e spargisale avevano causato un ulteriore peggioramento della situazione sulla provinciale che è andato a sommarsi ad una cronica mancanza di manutenzione. Spesso, da queste colonne, abbiamo parlato del problema della viabilità per le zone interne, e di come esso possa rappresentare un fattore di ulteriore isolamento territoriale, con evidenti conseguenze anche di tipo economico per l'intera area. Sembra finalmente che qualcosa di concreto cominci a vedersi nel settore delle opere pubbliche del comparto viabilità, e siamo pronti a darne notizia. Dopo la sistemazione di ampi tratti di strada sulla provinciale che da Celenza sul Trigno scende sulla Trignina e i lavori di ripristino, nelle scorse settimane, delle barriere e dei guardrail nei pressi dell'abitato di Schiavi di Abruzzo, in questi giorni sono stati asfaltati alcuni tratti degli ultimi chilometri salendo verso il centro del paese montano, quelli che in effetti più necessitavano di manutenzione. La presenza in zona dei mezzi per l'asfalto fa ben sperare che si intervenga anche nel tratto di strada provinciale che scende verso Castelguidone, circa otto chilometri davvero al limite della percorribilità con un normale autoveicolo che non sia un fuoristrada. Francesco Bottone