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Schiavi: critiche alla copertura dei templi

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SCHIAVI DI ABRUZZO - Il noto architetto di Capracotta, Franco Valente, intervenuto nei giorni scorsi alla conferenza storica organizzata dall'associazione Centro Comunitario Italico a Schiavi di Abruzzo, non si è lasciato sfuggire l'occasione per criticare la copertura metallica realizzata in passato in prossimità dei templi italici in località Colle della Torre. Un'imponente e avveniristica struttura in metallo, un intreccio di tubi e bulloni, è stata infatti costruita negli anni scorsi a copertura dei resti del tempio italico. Una presenza ingombrante che stride con tutto l'ambiente circostante, sia per i materiali impiegati che per le dimensioni esagerate. Una gigantesca struttura metallica, visibile anche da lontano, in un sito archeologico dove gli elementi più comuni sono la pietra dei reperti e le querce che circondano l'intera area. Probabilmente andavano usati materiali che meglio si adattassero all'ambiente circostante, più intonati al luogo dove sono conservati reperti di storia risalenti a millenni fa, magari una struttura in legno. Senza peli sulla lingua, come è sua abitudine, l'architetto Franco Valente, che opera da decenni nel settore dell'archeologia, ha definito quella costruzione ''una porcheria, una cosa ignobile''. In effetti non bisogna essere architetti o esperti in archeologia per condividere il giudizio non troppo lusinghiero di Valente. ''Si tratta dell'opera di qualche architetto - ha rincarato la dose Franco Valente - che evidentemente non sa nulla di storia e di architettura''. Una cosa è certa, quel mostro metallico è il classico ''cazzotto in un occhio'', una presenza davvero fuori luogo, che avrà avuto tra l'altro un costo affatto trascurabile date le dimensioni e la quantità di materiale impiegato. Francesco Bottone
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