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Piogge torrenziali, apprensione per le frane

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CASTIGLIONE MESSER MARINO - Piogge torrenziali hanno interessato il territorio dell'Alto Vastese dalla scorsa notte e per tutta la durata di ieri. E con le abbondanti precipitazioni si è avuto anche un abbassamento delle temperature che ha ricordato a tutti che la bella stagione è ormai finita e l'autunno è imminente. Come succede sempre in occasione di piogge torrenziali è tornata alta l'apprensione per alcuni movimenti franosi, anche di grosse dimensioni, che nel recente passato hanno creato notevoli problemi alla circolazione veicolare. Proprio nei giorni scorsi un team di tecnici, con idonee apparecchiature, è intervenuto su un tratto in frana della strada provinciale che collega Castiglione Messer Marino a Torrebruna e quindi alla fondovalle Trigno, poco prima del bivio per Valloni, evidentemente per monitorare il movimento franoso che minaccia costantemente l'intera area. Lo scorso anno proprio quella frana aveva causato la chiusura per lungo tempo della provinciale, costringendo le autovetture a percorrere un lunga strada alternativa e scoraggiando gli eventuali turisti, con intuibili ripercussioni sull'economia della zona, soprattutto nel settore turistico e della ristorazione. Il consigliere provinciale Emilio Di Lizia (DS), già sindaco Castiglione Messer Marino, da tempo ha mostrato interesse per la questione viabilità e dissesto idrogeologico delle zone interne, essendo egli stato eletto grazie ai voti del comprensorio montano del Vastese. Secondo quanto riferito pubblicamente in più di un'occasione dal consigliere Di Lizia, l'amministrazione provinciale avrebbe già stanziato una cospicua somma in denaro per la sistemazione di alcune frane sul territorio di Torrebruna e di Castiglione Messer Marino e pare che i lavori siano stati già appaltati. Certo con l'arrivo incipiente della stagione invernale, caratterizzata nell'Alto Vastese da abbondanti precipitazioni nevose, è impensabile che i lavori di sistemazione stradale e di consolidamento delle frane possano iniziare nei prossimi mesi. Dunque il tutto è rimandato in primavera e ciò fa salire l'apprensione, degli amministratori locali e dei cittadini, per il possibile ripetersi delle interruzioni stradali, con tutte le conseguenze negative che esse avrebbero per l'economia della zona montana. Francesco Bottone
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