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Tamburrino dalla parte dei cacciatori

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ROCCASPINALVETI - Si è tenuta nei giorni scorsi, nel piccolo centro montano, l'attesa riunione tra le varie squadre di ''cinghialai'' e di semplici cacciatori dell'Alto e Medio Vastese e i rappresentanti dell'amministrazione provinciale di Chieti. La stagione venatoria che ha preso il via domenica è stata anticipata da mesi di febbrili consultazioni tra associazioni venatorie e istituzioni, e soprattutto dalle polemiche infuocate scatenate dal nuovo calendario venatorio. L'assessore regionale alla caccia, Marco Verticelli, è riuscito nel difficile compito di scontentare tutti, cacciatori, agricoltori e ambientalisti, con un calendario venatorio che è già stato definito ''il peggiore mai scritto nella regione Abruzzo'', contestato quasi unanimemente. Le associazioni venatorie hanno addirittura minacciato scioperi e manifestazioni eclatanti per protestare contro un calendario imposto, scritto senza coinvolgere le parti sociali maggiormente interessate, vale a dire le associazioni di categoria e il mondo dell'agricoltura. Nei giorni scorsi, dando prova di un certo carattere, l'assessore provinciale alla caccia, Antonio Tamburrino, accompagnato dal consigliere provinciale Camillo D'Amico, ha accettato coraggiosamente la sfida decidendo di partecipare alla riunione indetta dai cacciatori del Vastese, conscio di scendere nella fossa dei leoni, di andare incontro alle ire e alle lamentele unanimi delle associazioni venatorie, anche quelle politicamente vicine all'attuale maggioranza in Regione e in Provincia. Era presente all'incontro una folta delegazione dei cacciatori del Vastese, circa un centinaio di ''doppiette'', insieme al sindaco di Roccaspinalveti e al presidente dell'ATC Vastese. L'assessore Tamburrino, che ha ricevuto sin dall'inizio forti contestazioni, ha saputo ribattere alle obiezioni dei cacciatori e alla fine ha quasi conquistato il favore dei presenti, deviando le polemiche sull'unico vero responsabile della situazione attuale, il collega della Regione, Marco Verticelli. ''Questo calendario venatorio non è certamente quello che avevamo in mente noi della Provincia. - ha puntualizzato l'assessore, prendendo sostanzialmente le distanze da Verticelli - La Regione ha competenza diretta in materia di caccia, dunque dobbiamo accettare il calendario venatorio e comportarci di conseguenza''. ''Capisco e condivido le lamentele dei cacciatori e degli agricoltori, - ha puntualizzato Tamburrino - ma non posso, come assessore provinciale, andare contro una legge regionale. Ho fatto tutto ciò era nelle mie possibilità per arrivare ad un calendario concordato con le associazioni venatorie, ma ripeto che a questo punto non ho alcun potere di deroga''. Dimostrando coraggio e onestà intellettuale l'assessore Tamburrino ha detto pubblicamente che ''la provincia di Chieti, e il mio assessorato in particolare, dissente su questo calendario venatorio, imposto e non concordato. La mia proposta è quella di scrivere un regolamento provinciale, soprattutto per il prelievo del cinghiale, insieme a voi cacciatori e agli agricoltori''. In conclusione, tra gli applausi dei cacciatori che pure lo avevano contestato all'inizio, l'assessore Tamburrino ha ribadito che ''l'attuale calendario venatorio non è certamente l'ideale e ha creato sicuramente molta confusione'' e che per il futuro, cioè per il prossimo anno, bisogna arrivare a scrivere un regolamento provinciale sulla caccia bastato sulla concertazione e sulla giusta mediazione tra interessi dell'agricoltura e dei cacciatori, sempre nel rispetto della natura e degli interessi legittimi della varie parti sociali coinvolte. Francesco Bottone
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