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Castelguidone, la maggioranza contrattacca

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CASTELGUIDONE - Il gruppo politico di maggioranza del comune montano fa quadrato attorno al sindaco Mario Cicchillitti in questa burrascosa fase in cui si trova l'amministrazione, manifestando pubblicamente tutta la solidarietà nei confronti del primo cittadino e soprattutto la compattezza di un'affiatata e motivata compagine. ''Condividiamo tutte le decisioni e le scelte operate dal Sindaco nelle ultime settimane. - dicono unanimemente gli esponenti del gruppo di maggioranza in consiglio comunale - Tutta la nostra azione di governo è decisa di comune accordo, mai unilateralmente da qualcuno, e anche le revoche dell'assessore Roberto Di Stefano e del vicesindaco Donato Sabatino sono state precedute da consultazioni con tutto il gruppo di maggioranza, sia dei consiglieri e assessore eletti, sia dei non eletti, sia dei semplici simpatizzanti e collaboratori. Non esistono sindaco e assessori, ma siamo tutti sindaci e tutti assessori, una squadra che lavora, amministra e decide insieme''. ''Sarebbe stato più opportuno che il Vicesindaco Sabatino avesse rassegnato le proprie dimissioni subito dopo aver rilasciato alla stampa l'intervista pubblicata nei mesi scorsi (quella nella quale il Vice prendeva le distanze dal Sindaco in seguito alla revoca dell'assessore Di Stefano, ndr), - continuano gli esponenti della maggioranza - ma certo non potevamo continuare ad avere un vicesindaco con il quale mancavano i presupposti base per una proficua collaborazione''. Da qualche giorno fa infatti la nomina di Vicesindaco è stata ritirata a Donato Sabatino, stretto collaboratore dell'ex assessore Roberto Di Stefano, e assegnata al già assessore Romualdo Di Stefano. Pare inoltre che i ''frondisti'' della maggioranza, ovvero Roberto Di Stefano, Donato Sabatino e Antonio Lucente, siano usciti formalmente dal gruppo di amministrazione per formare un nuovo gruppo consiliare indipendente. Un terzo gruppo in consiglio dunque, dopo quello di maggioranza che a questo punto può contare su sei voti, e quello dei quattro consiglieri di opposizione. ''Il nostro gruppo in consiglio - continuano gli amministratori - è ancora maggioritario, e ha una maggioranza che politicamente è molto più vasta di quanto la matematica possa far apparire. La nostra lista era composta da tredici persone, dieci delle quali sono ancora unite e solidali. Soltanto tre sono fuoriusciti, in palese rottura con tutti gli altri che rimangono dunque la stragrande maggioranza. Se poi quei tre voti, in consiglio, dovessero diventare sette, perché sommati a quelli dell'opposizione, a quel punto i responsabili di quella situazione, di entrambe le parti politiche, dovrebbero dare spiegazioni ai propri elettori''. ''Se non ci sono più i numeri per amministrare, - affermano senza troppi giri di parole i consiglieri di maggioranza - non abbiamo difficoltà a tornare a casa, non siamo attaccati alle poltrone. La minoranza chiede le dimissioni, bene, se hanno i numeri per farlo che ci facciano cadere, siamo pronti''. ''Siamo un gruppo nuovo rispetto alle passate amministrazioni, non siamo politicanti, ma semplici cittadini che cercano ora di amministrare al meglio il paese. - concludono gli esponenti della maggioranza - La nostra colpa è stata quella di andare avanti sulla nostra strada, senza allinearci alle passate esperienze politiche e anche facendo notare gli errori commessi in passato. Se per questi motivi dobbiamo cadere e andare a casa, siamo pronti a farlo, con serenità e senza alcun rimpianto''. Francesco Bottone
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