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Allarme dalle piccole farmacie

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E' un vero grido di allarme quello lanciato dai titolari delle piccole farmacie dell'Alto Vastese in seguito all'ultima deliberazione della Giunta regionale che ha cambiato le modalità di distribuzione di alcune categorie di farmaci costosi. Il rischio concreto è che le piccole farmacie, quelle che espletano un utilissimo servizio nei vari centri del comprensorio montano, a causa della consistente diminuzione delle entrate provocata dal provvedimento, possano entrare in crisi ed essere addirittura costrette a chiudere. Intuibili i gravi disagi cui andrebbero incontro i pazienti dell'entroterra Vastese se questa sciagurata ipotesi dovesse verificarsi, in zone tra l'altro prive di strutture sanitarie e addirittura del servizio di emergenza 118. I fatti sono ormai noti: nel tentativo di tagliare la spesa farmaceutica, l'assessorato regionale alla Sanità ha disposto che alcune categorie di farmaci particolarmente costosi siano distribuiti non più attraverso le farmacie, come è sempre avvenuto, ma solo ed esclusivamente presso gli ospedali, cioè direttamente nelle strutture ASL. Eliminando il passaggio nelle farmacie, questa deve essere stata la logica del provvedimento, si potrebbe risparmiare, tagliando quindi la spesa sanitaria. La levata di scudi della Federfarma contro la deliberazione della Giunta regionale non si è fatta attendere. Il segretario provinciale della Federfarma, Angelo Labrozzi, critica aspramente l'operato dell'assessore regionale alla Sanità e parla di ''provvedimento tampone'' che non risolve affatto il problema, anzi ne crea di ulteriori. A sua avviso infatti, queste nuove norme per la distribuzione dei farmaci costosi non produrranno alcuna diminuzione della spesa sanitaria, di contro aumenteranno esponenzialmente i disagi per la popolazione. ''Penso ai pazienti anziani, affetti da patologie di una certa gravità, e soprattutto ai cittadini dei paesi dell'entroterra, - dice preoccupato il segretario provinciale della Federfarma - che saranno costretti a recarsi presso gli ospedali, molto distanti dai paesi di origine, in orari e giorni prefissati, facendo file estenuati per ottenere la dose mensile di farmaco''. ''Siamo totalmente contrari a questo provvedimento, calato dall'alto e imposto senza un minimo di concertazione con le associazioni di categoria. - continua deciso Angelo Labrozzi - Siamo convinti che la strada migliore sia quella di tornare alla distribuzione diretta presso le farmacie. In tal modo si riuscirebbe ad assicurare un servizio capillare che copra tutto il territorio, anche nelle zone interne del Vastese, e contemporaneamente a mantenere in vita le piccole, ma utilissime farmacie dei paesini, quelle che proprio con i ricavi della vendita dei farmaci costosi sono riuscite a mantenersi fino a questo momento''. Francesco Bottone
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