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Depuratori, controlli del Ministero.

a cura della redazione
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SCHIAVI DI ABRUZZO - Un consulente tecnico esterno del Ministero per lo Sviluppo Economico, nei giorni scorsi, ha effettuato dei controlli sugli impianti di depurazione delle acque a Schiavi di Abruzzo. Il consulente del Ministero ha preso visione, presso gli uffici comunali, di tutta la documentazione inerente il finanziamento, la progettazione, la realizzazione e il collaudo delle opere pubbliche costruite già da diversi anni, ma mai entrate in funzione. Accompagnato dal personale municipale, il tecnico inviato dal Ministero si è recato sul posto dove sorgono le strutture per effettuare un sopralluogo ed ha acquisito anche materiale fotografico. Si tratta di due impianti di depurazione per le acque fognarie, per i quali si è spesa la ragguardevole cifra di seicentomila euro di denaro pubblico, che però, per inspiegabili motivi, non sono mai entrati in funzione. Sembra impossibile, ma è proprio così. Nonostante l'esorbitante dispendio di denaro pubblico, i depuratori di Schiavi di Abruzzo non hanno mai funzionato e ad oggi non sono ancora entrati in funzione. La situazione non si discosta molto dagli altri comuni del comprensorio montano. In quasi nessuno dei centri dell'entroterra Vastese infatti gli impianti di depurazione funzionano regolarmente, e di questa gravissima situazione, al limite del paradosso, nessuno sembra interessarsi, dalle istituzioni alle autorità preposte ai controlli. Per quanto riguarda la situazione dei depuratori di Schiavi di Abruzzo, la Direzione Opere Pubbliche della Regione Abruzzo, investita della questione, ha risposto pilatescamente che ''l'opera è stata regolarmente collaudata'' e che i rapporti finanziari tra Regione e Comune sono stati chiusi. L'amministrazione comunale ha ribadito che gli impianti ''sono stati regolarmente collaudati, e pertanto, perfettamente efficienti''. Tutto perfetto, insomma, a parte il fatto che il depuratore non funziona, ma questo evidentemente per i politici e i burocrati è un mero dettaglio. Nel frattempo la gestione degli impianti è passata nelle mani della ditta Sasi, già da diversi anni, ma nemmeno il nuovo soggetto sembra molto interessato a risolvere il problema. Intanto i cittadini continuano a pagare una tassa per la depurazione delle acque che di fatto non avviene, con tutto ciò che ne consegue in termini di inquinamento ambientale.
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