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Scultura è donna.

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SAN SALVO - Sta riscuotendo un buon successo il simposio Cultura-Scultura, ospitato in questi giorni nella città di San Salvo, sul tema ''Emigrazione. Messaggi d'arte per l'amicizia tra i popoli''. Una manifestazione culturale organizzata dal Mondo a Colori, in collaborazione con l'amministrazione comunale. E la centrale piazza Aldo Moro si è trasformata in un laboratorio di scultura a cielo aperto. Numerosi gli artisti intervenuti al simposio, che stanno procedendo, sotto gli occhi interessati dei passanti e soprattutto degli studenti delle scuole coinvolte nella manifestazione culturale, alla ''sbozzatura'' di enormi blocchi di pietra della Maiella, per poi creare, dalla fredda pietra inerte, un'opera d'arte sul tema dell'emigrazione e del dialogo tra i popoli. Tra gli scultori presenti, Ettore Altieri di San Salvo, Emanuela Camacci di Roma, Fabio Ceschina di Como, Giuseppe Colangelo di Castiglione Messer Marino, Claudio Gaspari di San Salvo, Stefania Palumbo di Carrara, Alfredo Pecile dall'Argentina e Antonella Tiozzo di Genova. Da segnalare la presenza di ben tre scultrici, una curiosità, almeno per i profani, per una forma espressiva considerata, evidentemente a torto, appannaggio del sesso maschile, non fosse altro che per la durezza del lavoro che precede la creazione di un'opera d'arte. Una nuvola di polvere bianca che copre tutta la zona circostante, il frastuono dei martelli pneumatici, delle seghe, il ritmo di martelli e scalpelli, che incidono profondamente, spaccano e modellano la pietra, e in questo scenario quasi dantesco, prendono vita le creazioni degli artisti, sensazioni ed emozioni sprigionate dalla roccia, quasi scovate all'interno dei pesanti monoliti, per poi essere liberate all'esterno. E' la magia della scultura che si ripete, da millenni.
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