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Ettore e Barbara, un matrimonio da favola

Due artisti convolano a nozze con una cerimonia davvero fuori dal comune

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Cinque anni fa lo scultore sansalvese Ettore Altieri incontra la pittrice teramana Barbara Littore. Due spiriti creativi s’incontrano ed è quasi amore a prima vista. Lei resta conquistata dalla sua simpatia e dopo qualche giorno, “lancia una pietra”, invia una mail con le foto dell’evento che li ha fatti incontrare.

Lui “raccoglie con piacere quella pietra” e inizia la fase del corteggiamento. E così i due cominciano a frequentarsi, innamorarsi e pensare al dolce epilogo di una grande storia d’amore, sposarsi il 18 giugno 2016.

Da ottobre, con l'aiuto di Nico Zaccardi, cominciano i preparativi di un matrimonio che voleva essere semplice e festoso come quelli di una volta.  

Arriva il grande giorno, a celebrare il rito nuziale presso la chiesa di Santa Maria Assunta a Lentella ci sono  don Raimondo Artese e don Andrea Manzone. Don Simone Calabria (il sansalvese parroco di Lentella) era impegnato a San Salvo per il matrimonio del fratello.

All’uscita della chiesa, la sposa trova una sorpresa inaspettata, un piccolo trattore addobbato con palloncini bianchi e rossi, fiori e festoni e  sul carretto posteriore erano ancorate due sedie che ricordavano i troni reali.  E così i novelli sposi salgono sul carretto e percorrono le vie del paese scortati da due trampolieri fino ad arrivare al luogo deputato a ricevere oltre duecento invitati. La location prescelta per i festeggiamenti è stata la fattoria di Ettore denominata “I Colli”, che solitamente ospita attività creative, di intrattenimento e di educazione ambientale ed è posta in una riserva naturalistica denominata SIC (Sito d’interesse comunitario), presso il comune di Lentella.  

A ogni invitato è stata consegnata una spilla con un logo disegnato da Ettore. Gli sposi avevano suggerito agli invitati di indossare un abbigliamento e delle scarpe comode e un elemento rosso, il colore dell’amore e della passione.   La maggior parte degli invitati erano molto casual e c’era anche “l’estro di molti amici artisti”.  Gli sposi stessi hanno indossato delle comodissime scarpe da tennis.

Il pranzo è stato preparato sul posto da un cuoco e servito all’interno di una tensostruttura. I piatti erano tutti prodotti tipici del nostro territorio e di produzione locale. Per la frutta è arrivata un"ape tre ruote con le pesche di San Salvo. Un camioncino di un caseificio di Lentella ha fatto le mozzarelle in loco e portato i vari formaggi prodotti. il vino era quello fatto dagli sposi nella fattoria. La sera è arrivata la porchetta lentellese, la ventricina e i salumi del posto. A servire c’erano sette camerieri e una bellissima squadra di scout.

Gli invitati si potevano sedere oltre che all’interno della tensostruttura anche all'esterno su delle balle di fieno su cui erano state poggiati dei cuscini. Quel giorno due fiori lilla di carciofo spiccavano nel verde della fattoria.

Ad intrattenere i bambini ci hanno pensato gli animatori di Tic e Tac che sono stati davvero bravi perché hanno saputo gestire i tempi in cui farli mangiare, giocare all’aria aperta, visitare gli animali e ai percorsi della fattoria. A conclusione della serata hanno regalato agli sposi un album con i loro disegni della giornata.

Gli adulti e i giovani hanno potuto ballare al ritmo delle musiche dei Marron Glacés.

Le danze si sono chiuse intorno alle tre e mezzo del mattino seguente. Nessuno voleva andar via dal quel matrimonio e da quel posto bellissimo, l’ultimo colle dell’Abruzzo. Tutto è stato perfetto, nessuno aveva modo di annoiarsi, niente abiti e scarpe costrittivi, cibo casereccio, immersi nel verde e con un panorama mozzafiato che nessuna macchinetta fotografica al mondo riesce a far vedere come l’occhio umano.

E dulcis in fundo, la prima notte di nozze trascorsa nella romanticissima casa sull’albero costruita da Ettore e Barbara.

 

Foto degli invitati tra cui Antonio Longhi

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