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Il comizio di chiusura di ''Per Castelguidone''

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CASTELGUIDONE - Si è consumato, con i comizi di chiusura di venerdì sera, l'atto conclusivo di una campagna elettorale dai toni particolarmente polemici. E anche il finale è stato a sorpresa, con uno dei due candidati, Gabriele Di Paolo, che ha rifiutato il previsto sorteggio decidendo di voler parlare per primo, lasciando così l'ultima parola allo sfidante Mario Cicchillitti. Una scelta letta da molti come una dimostrazione di coraggio e sicurezza. ''La decisione di candidarmi è scaturita dalla convinzione che sia giunto il momento di dare una svolta decisa alla vita amministrativa del nostro paese, ormai priva di slanci, - ha esordito il candidato sindaco della lista Per Castelguidone - affidata a persone che l'hanno annientata e distrutta in nome di logiche personali cieche e distruttive. Ci sono infinite ragioni per scegliere il nuovo, che siamo noi, contro il vecchio che tenta di camuffarsi per nuovo della lista avversaria''. Ed è tornato sui suoi cavalli di battaglia Di Paolo, accusando l'ex sindaco di aver male amministrato e di aver causato la disgregazione sociale in paese per fini strumentali: ''Avete dimostrato, oltre alla incapacità di governo, una sottile predisposizione alla mistificazione della verità, addossando agli altri il peso di responsabilità che sono solo vostre. Avete screditato alcuni per acquisire consensi elettorali e successivamente, forti di dell'onda disgregatrice, avete pensato che fosse il momento più propizio per tornare al voto. Certo non potevate immaginare che in questo meccanismo ben congeniato da qualche demiurgo occulto, intervenisse un elemento di contrasto che non si era lasciato catturare dalle vostre voci suadenti. Si vocifera che se si vota me i 'barbutos' torneranno al potere, dimostrando un sottile legame tra avvenimenti che sembrano distanti tra loro, ma che forse non lo sono. Ribadisco e lo sottolineo con forza che dietro la mia lista non c'è Roberto Di Stefano. So di una propaganda politica da parte di qualcuno che lavora in comune e che già nel '90 ebbe un ruolo poco chiaro. Mi chiedo come mai ci si presti a operazioni di propaganda elettorale attiva invece di conservare un ruolo imparziale e neutro. Che disegni ci sono sotto?''. ''Nell'arco degli ultimi venti anni Cicchillitti è stato consigliere, assessore, vicesindaco, consigliere alla comunità montana, si è potuto candidare ed è stato eletto sindaco, si è dimesso e ora si propone come il nuovo che avanza, la nuova alba per Castelguidone. Siete la vecchia politica che si ricicla con nuovi metodi. Senza dimenticare i personaggi che lavorano nell'ombra per voi, che ordiscono strategie che non hanno nulla a che fare con la politica. Ordiscono a vostro favore, dimostrando ampiamente che siete voi a non essere liberi e autonomi. La passata amministrazione ha lavorato male, determinando i peggiori risultati degli ultimi quaranta anni. Che fiducia si può accordare a chi ha già dimostrato ampiamente di non saper amministrare? Noi invece abbiamo la consapevolezza di essere il nuovo''. ''Qualunque sia l'esito delle elezioni, - ha chiuso Gabriele Di Paolo - il mio augurio è che questa esperienza non provochi strascichi ulteriori nella vita della comunità e si possa lavorare serenamente in futuro per ricreare un clima sereno''.
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