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La festa di San Vito a Castelguidone

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CASTELGUIDONE - Numerosa e devota partecipazione, nella giornata di ieri, da parte dei fedeli di Castelguidone, alle celebrazioni in onore del santo patrono San Vito, il giovane martire per la fede. Una ricorrenza particolarmente sentita dalla comunità del piccolo centro montano, per la quale ogni anno tornano in paese numerosi emigranti, anche dall'estero. I festeggianti hanno avuto inizio con i primi vespri del giorno precedente, quando la statua del santo martire è stata portata in processione e riposta nella piccola chiesa che sorge sul Colle di San Vito, a pochi chilometri dal centro abitato. Nel corso della mattinata di ieri la solenne celebrazione eucaristica officiata dal parroco don Alberto Conti e da don Erminio Gallo, parroco della vicina comunità di Schiavi di Abruzzo, e a seguire la raccolta processione durante la quale la statua del patrono è stata ricondotta nella chiesa madre, nel centro storico del paese. Le origini di San Vito sono ignote, anche se alcune fonti narrano di una probabile nascita in terra di Sicilia, da padre pagano. Successivamente visse in Lucania, come risulta dal martirologio Gerominiano. La devozione del santo conobbe un'eccezionale diffusione nel medioevo, perché considerato guaritore di molte malattie diffuse in quegli anni. Sovente veniva invocato per scongiurare il pericolo derivante dal morso di alcune specie animali velenose, da cui probabilmente deriva la denominazione ''ballo di San Vito'' per indicare le persone affette da spasmi in seguito all'avvelenamento prodotto dalla puntura di ragni e scorpioni.
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