SAN SALVO - E' ancora il presidente provinciale dell'Arci Caccia, Angelo Pessolano, a menare fendenti contro l'amministrazione provinciale e l'assessorato alla caccia, per una serie di disguidi e decisioni prese dalle istituzioni in materia venatoria. Pare infatti siano state sospese le sessioni di esami per il rilascio dell'abilitazione all'esercizio venatorio, nonostante le numerosi istanze inoltrate, nei mesi scorsi, dagli aspiranti. ''Sembra che la Provincia abbia sospeso gli esami per mancanza di fondi. - spiega l'agguerrito Pessolano - Dopo un primo blocco di oltre otto mesi, siamo ancora in una situazione di paralisi delle pratiche già presentate. Credo venga leso, in tal modo, il diritto dei singoli cittadini di diventare cacciatori. Chiedo ufficialmente che almeno vengano evase le pratiche già presentate, bloccando magari solo le nuove richieste di ammissione all'esame. Trovo inoltre singolare che la Provincia non riesca a trovare i pochi fondi necessari allo svolgimento delle sessioni di esame per il rilascio dell'abilitazione all'esercizio venatorio''. E passando ad un altro argomento, la probabile apertura, nelle prime due settimane di agosto, di una fase di caccia di selezione ad opera dei 'selencontrollori' per ridurre sensibilmente la popolazione di cinghiali, il presidente provinciale dell'Arci-Caccia, aggiunge: ''Non siamo pregiudizialmente contro la caccia di selezione, ma in questa momento non ci sono i tempi tecnici per poter agire con scientificità. Proponiamo in alternativa le catture degli esemplari di cinghiale in esubero e il successivo trasferimento in zone meno densamente popolate, parallelamente all'impianto di colture a perdere, recinzioni elettrificate e sirene ad ultrasuoni per ridurre i danni all'agricoltura''. Da tutto il mondo venatorio questa imminente fase di caccia di selezione che la Provincia avrebbe già autorizzato, a poche settimane dall'apertura della nuova stagione venatoria, è stata criticata aspramente e bollata come ''una mattanza''.