Partecipa a SanSalvo.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Spopolamento dell'Alto Vastese. L'intervento del consigliere Gabriele Di Paolo

Condividi su:
CASTELGUIDONE - ''I dati sullo spopolamento delle zone interne, in base ad uno studio recentemente pubblicato dalla Caritas Diocesana di Trivento, esigono un'attenta riflessione da parte dell'opinione pubblica che vive in queste aree e ancor di più da parte della classe politica locale che mai come in questo particolare momento storico è investita di una responsabilità improrogabile''. Sono le parole del consigliere comunale di minoranza del comune montano Gabriele Di Paolo, unico esponente politico locale, al momento, ad essersi preso la briga di intervenire sulla delicata questione sollevata dagli uffici della Caritas. Il calo di diecimila unità nell'arco di quattordici anni degli abitanti della diocesi di Trivento, di cui fanno parte molti comuni dell'Alto Vastese, ''è un dato che avvalora in maniera drammatica la previsione di un territorio fantasma entro il 2032'', commenta il leader dell'opposizione. ''Le flessioni di alcuni Comuni dell'Alto Vastese nell'arco dell'ultimo decennio, per quanto concerne la popolazione, sono indicative di un trend assolutamente negativo (Castelguidone - 50, Castiglione Messer Marino - 377, Schiavi d'Abruzzo - 425, Celenza sul Trigno - 148, San Giovanni Lipioni - 93, Torrebruna - 210). La popolazione residente, composta per il 50 per cento da anziani sopra i sessantacinque anni, e i pochissimi matrimoni celebrati prefigurano uno scenario apocalittico''. Nonostante queste considerazioni oggettive, dati impietosi che parlano di un territorio in lenta e progressiva agonia, i cosiddetti amministratori locali si riempiono la bocca di belle parole, parlano di una montagna viva (rimasto celebre lo slogan di un candidato locale, non proprio un principiante della politica, alle ultime regionali: ''perché la montagna viva'') e senza problemi. Follia, demagogia o cecità? Di fronte all'allarme lanciato dalla Caritas, che certamente non ha alcun interesse alla polemica politica, la cosiddetta classe diregente locale non ha avuto nemmeno il buon senso di replicare, di prende atto della situazione e pensare, eventualmente, a delle contromisure da applicare. ''Certamente è giunto il momento di affrontare con coraggio e determinazione un problema che ha assunto proporzioni davvero allarmanti e che mette in serio pericolo il futuro delle persone che con sacrificio hanno scelto di vivere nelle zone interne. Se nell'immediato non si prende pienamente coscienza della drammaticità della situazione e non ci si attiva con politiche innovative, capaci di dare risposte a breve termine, il futuro per noi e per i nostri figli in questo territorio appare seriamente ipotecato'', continua il consigliere Gabriele Di Paolo. ''Eppure le nostre terre hanno molto da offrire sia per quanto attiene la qualità della vita che per opportunità di crescita e sviluppo socio-economico; senza contare l'azione di presidio del territorio della quale si avvantaggiano le zone costiere sovraurbanizzate.Cosa accadrà quando quando questi territori rimarranno spopolati? I costi del dissesto territoriale si riverseranno sui territori limitrofi. Paradossalmente l'Abruzzo si propone, per i prossimi anni, come la New Tuscany. Il fenomeno riguarda proprio le aree interne. Inglesi e tedeschi investono in zone dove noi italiani non immaginiamo e l'Abruzzo è tra le regioni outsider (indagine recentemente pubblicata dall'Espresso). Questo significa che abbiamo vocazioni inaspettate, che non ''vediamo'' e che dobbiamo valorizzare. Il punto di partenza è la presa di coscienza della drammaticità della situazione che esige la mobilitazione di tutte le forze del territorio, attraverso la organizzazione di momenti di dibattito, di confronto e di proposta. Alla fase di autocoscienza deve seguire immediatamente un'azione concreta che scongiuri il ridursi dei dibattiti in mera analisi socio-antropologica sulle cause che hanno prodotto tale situazione''.
Condividi su:

Seguici su Facebook