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La solidarietà della Caritas in Congo. La testimonianza di un missionario

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CASTELGUIDONE - Una testimonianza tangibile dell'impegno umanitario della Caritas diocesana di Trivento è stata portata, direttamente dal Congo, dal missionario padre Gian Maria Corbetta, ospite, per qualche giorno, della piccola comunità montana di Castelguidone. ''La mia presenza qui, - ha detto il medico missionario comboniano ai residenti raccolti nella chiesa parrocchiale - assume il significato di un ringraziamento per le offerte che continuamente mandate alla nostra missione in Congo attraverso la Caritas''. Padre Corbetta vive e presta la sua opera di missionario da tredici anni in Congo, dove ha messo a disposizione della popolazione le proprie competenze in campo sanitario. La Caritas diocesana di Trivento, diretta da don Alberto Conti, parroco di Castelguidone, ha lanciato, nei mesi scorsi, una campagna di sensibilizzazione e una raccolta di fondi per l'acquisto di un ecografo da inviare proprio presso la missione dei comboniani in Congo. ''E' l'obolo della vedova, davvero una piccola goccia, - dice don Alberto Conti, talmente abituato alle iniziative umanitarie nei quattro angoli del pianeta da non riconosce ormai l'eccezionalità della sua stessa opera - ma sono proprio le gocce che, insieme, formano l'oceano''. L'apparecchiatura per le ecografie acquistata con le offerte dei fedeli delle parrocchie abruzzesi e molisane della diocesi di Trivento, è stata consegnata nei mesi addietro all'ospedale di Mungbere, il centro presso il quale opera padre Gian Maria Corbetta. Al seguito dello strumento medico arrivò in Congo una delegazione composta tra l'altro da Pasquale Berardi, che insegnò ai locali l'utilizzo del nuovo ecografo, e Libero Baranello, non nuovo ad iniziative del genere, sempre sotto l'egida della Caritas diocesana. I missionari come padre Gian Maria Corbetta si sostituiscono alle stesse istituzioni locali, assolutamente latitanti, queste ultime, nei settori dell'assistenza sanitaria e sociale. ''L'ecografo della Caritas è un caso concreto di utilizzo delle offerte provenienti dall'Occidente. - spiega il missionario - Spesso le donazioni, anche le forti somme messe a disposizione dai governi o dalle grandi organizzazioni internazionali, non arrivano a destinazione, si disperdono in mille rivoli. I piccoli interventi a progetto invece, come questo dell'ecografo, sono più incisivi e c'è la certezza che si traducano in aiuti alla popolazione locale''. E nei prossimi mesi questo gemellaggio cristiano tra Caritas diocesana e Congo si sostanzierà con l'invio di un'altra apparecchiatura medica, un gastroscopio. Sono in cantiere inoltre iniziative per reperire fondi finalizzati all'acquisto di un generatore di corrente per un altro ospedale in Camerun. ''Continuate ad avere fiducia nelle proposte umanitarie lanciate dalla Caritas, - dice in chiusura padre Gian Maria Corbetta - anche perché, come dimostra questo caso specifico, davvero gli aiuti arrivano a destinazione. Grazie ancora, perché con le vostre offerte noi missionari riusciamo a continuare a promuovere la giustizia e la pace in quelle terre bisognose''.
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