Partecipa a SanSalvo.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

La rivendicazione di Meo: ''Parlo dello spopolamento nel mio libro''

Condividi su:
CASTELGUIDONE - Sull'impegno della Caritas diocesane in merito all'emergenza spopolamento nel'Alto Vastese e nel confinante Molise, non tutti hanno la stessa opinione. Se c'è chi, la stragrande maggioranza dell'opinione pubblica, apprezza il lavoro di sensibilizzazione svolto dagli uffici diocesani che si sostituiscono spesso alle istituzioni preposte, al contrario c'è chi minimizza l'allarme demografico, come molti politici o presunti tali di zona, o addirittura critica aspramente l'operato dei vertici della Caritas. Fa parte di questo secondo gruppo, decisamente marginale, il dipendente comunale di Castelguidone, Franco Meo, autore di un libercolo che ha suscitato un vespaio di polemiche nei mesi scorsi. ''Il movimento creato dal parroco relativamente allo spopolamento di zone interne merita alcune doverose precisazioni da parte mia. - scrive in una nota diffusa ai mezzi di informazione, Franco Meo - Sono autore del romanzo 'Uno strano paese' che, per posizioni assunte da alcuni, ha generato un terremoto in quest'area geografica e nell'Alto Vastese in particolare. Con il mio romanzo di fantasia ho sollevato problemi atavici relativi al sistema di potere del centro sud in cui uno dei temi centrali, se non il più importante, è la fihne lenta e irreversibile del paese immaginario che, in certo qual senso, nella mia immaginazione, rappresenta soprattutto i territori montani dell'intero centro sud''. ''Non può, a mio avviso, chi mi ha citato e chiesto un forte risarcimento per aver scritto quel romanzo, - continua il dipendente comunale - e parlo del parroco di Castelguidone, ora riprendere quel mio messaggio, ergersi a paladino e soprattutto a 'soggetto che ha scoperto il problema e lo ha cavalcato'. A mio avviso è una grossa menzogna ed una contraddizione di fronte alla quale non posso tacere''. Questione di paternità dell'allarme spopolamento, dunque, quella sbandierata dal dipendente-romanziere che, a suo dire, avrebbe già parlato del problema nel suo libro. Lana capirna, è evidente. La letteratura in materia è certamente abbondante, come è ovvio che sia, ma è altrettanto vero che la Caritas, unica al momento, ha fatto richiesta dei dati demografici presso i comuni della diocesi, li ha raccolti, sistemati e diffusi a mezzo stampa. Tra l'altro, il problema non è sicuramente quello di accertare chi per primo ha lanciato il grido di allarme, piuttosto il significato del messaggio e cioè che l'Alto Vastese, nel giro di pochi anni potrebbe essere un territorio fantasma. Così canta Branduardi: ''si consuma la corda e la tela, si divide d'un tratto da chi ha solo assistito, chi indicava la luna col dito, e ogni volta lo sciocco che di vite ne ha una, guarda il dito e non guarda la luna''
Condividi su:

Seguici su Facebook