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''Cosa sta facendo la politica per il territorio?'', l'affondo di Colangelo

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CASTIGLIONE MESSER MARINO - Al primo allarme spopolamento nell'Alto Vastese lanciato dalla Caritas diocesana, con l'apocalittica previsione di un territorio fantasma entro il 2032, si è aggiunta, ultimamente, un'altra emergenza, quella legata alla più che probabile chiusura di alcuni importanti reparti dell'ospedale di Agnone. In ossequio alla politica dei tagli alla spesa pubblica, gli illuminati amministratori della regione Molise hanno pensato di produrre un Piano sanitario regionale che prevede grossolani colpi di bisturi per molti ospedali, con l'amputazione, nel caso del nosocomio di Agnone, di reparti di primaria importanza, come il laboratorio analisi o il punto nascita. Della questione si è interessato nei giorni scorsi il consigliere provinciale Emilio Di Lizia, il quale provocatoriamente ha lanciato l'idea di tornare alla figura della levatrice di paese, visto che a breve sarà impossibile nascere presso l'ottimo reparto di ostetricia e ginecologia del San Francesco Caracciolo di Agnone. Fatta eccezione per l'intervista di Di Lizia, al momento, la cosiddetta classe politica locale dell'Alto Vastese tace. Forse non è abbastanza chiaro, si sta parlando del taglio di alcuni reparti dell'ospedale di Agnone, quel nosocomio presso il quale, ogni giorni, centinaia di residenti nei centri dell'Alto Vastese si recano per visite, interventi, controlli di ogni genere. Un vero e proprio presidio sanitario sul territorio a cavallo tra due regione, che ora rischia di chiudere, o comunque di essere amputato di importanti reparti. Probabilmente si sta cercando di favorire il fenomeno dello spopolamento dell'entroterra montano, tagliando i servizi essenziali, altre spiegazioni non ci sono. Il noto artista e docente Giuseppe Colangelo, di Castiglione Messer Marino, rispetto all'immobilismo della classe politica di fronte alle emergenze spopolamento e ospedale, vuole esprimere qualche opinione, che è una pesante critica ad un certo modo di fare politica, quello del navigare a vista, senza programmazione: ''Qualcosa si sta muovendo, è vero, ma le istituzioni che fanno? Gli amministratori locali come si pongono? Non si fanno investimenti, non si attuano politiche di programmazione finalizzate alla creazione di opportunità per i giovani sul territorio''. Colangelo, da tempo, insieme ad altri artisti che operano nel Vastese, sta lanciando seminari e laboratori dedicati in particolare agli studenti delle scuole, proprio nell'ottica di un potenziale lavoro in futuro, per la serie ''impara l'arte'', è proprio il caso di dirlo. ''Dalle istituzioni non c'è mai stata attenzione alle nostre iniziative artistiche. Con l'arte ci si può vivere, può diventare davvero un lavoro. - continua lo scultore - La riscoperta dell'artigianato può rappresentare un'opportunità per le nostre zone, per far restare sul posto i giovani e contrastare così lo spopolamento. Non capisco perché per gli appalti pubblici si trovano sempre i soldi, invece per sovvenzionare le iniziative nel settore artistico gli enti non hanno mai disponibilità economica. Probabilmente non si è capito il valore reale dell'artigianato artistico. ''I politici locali non fanno nulla, non hanno mai fatto nulla in fase di programmazione, ed ecco che oggi ci troviamo in questo stato di cose'', è la riflessione conclusiva dello scultore Colangelo. Difficile dargli torto.
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