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La proroga della caccia, una strage autorizzata

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VASTO - Le ''doppiette'' del Vastese sono letteralmente in agitazione per la proroga della caccia al cinghiale disposta dalla Regione Abruzzo. Secondo il calendario venatorio il prelievo dell'ungulato sarebbe terminato sabato scorso, ma la Regione ha prolungato la caccia fino al 6 gennaio. Provvedimento che però non ha ancora valore di legge, poich‚ la pubblicazione sul Bura non avverr... prima di una settimana. Di fatto la caccia è chiusa, un'eventuale battuta sarebbe illegale, puro bracconaggio. Nelle ultime ore i vertici delle associazioni venatorie Vastesi, in particolare Roberto Lalli dell'Enalcaccia e Angelo Pessolano dell'Arci-Caccia, hanno avuto un incontro con il presidente dell'Atc Vastese, Donato D'Angelo. La richiesta formulata alla dirigenza dell'ambito territoriale di caccia del Vastese è stata quella di sospendere il prelievo del cinghiale anche se la Regione lo ha autorizzato fino alla prima settimana di gennaio. I cacciatori che protestano per la proroga della caccia, potrebbe sembrare quasi un paradosso agli occhi dei non addetti ai lavori. Spiega questa posizione, perfettamente coerente con lo spirito venatorio, il presidente provinciale dell'Arci-Caccia, Angelo Pessolano, il quale codanna la decisione della Regione finalizzata soltanto ''a sterminare una specie selvatica scomoda e nociva per i danni che arreca all'agricoltura''. ''Una campagna di eradicazione totale della specie, di questo si tratta, poiché‚ in questo periodo dell'anno le femmine di cinghiale sono gravide'', ha aggiunto Pessolano. Sulla stessa lunghezza d'onda il coordinatore per il Vastese dell'Enalcaccia, Roberto Lalli: ''E' una questione di etica venatoria. Chiediamo al presidente dell'Atc di sospendere il prelievo del cinghiale, nell'ottica di una gestione conservativa della specie selvatica. Il provvedimento adottato denota un'incompetenza unica, l'agire in maniera grossolana e confusa, davvero una pessima prova quella fornita dall'assessorato. Facciamo un appello ai nostri iscritti affinché, anche se la Regione confermasse la proroga, le squadre di cinghialai sospendano immediatamente la caccia all'ungulato''. La posizione dei cacciatori è in difesa del cinghiale, nell'ottica di una gestione conservativa dell'unico vero selvatico presente sul territorio. Fa specie, in queste ore, il silenzio degli ambientalisti. http://francescobottone.splinder.com/
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