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Crisi idrica e viabilità malmessa, i due mali dell'entroterra. L'intervento di Pierino Sciascia

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LENTELLA - Si è tenuta nei giorni scorsi a Lentella una pubblica assemblea organizzata dal Partito Democratico, incentrata sulla legge finanziaria 2008. Presenti numerosi esponenti del partito, tra i quali Camillo D'Amico, capogruppo del Pd in consiglio provinciale, Antonio Boschetti, consigliere regionale e presidente della Commissione agricoltura e il senatore Giovanni Legnini, relatore sulla legge finanziaria al Senato. Presente ai lavori anche Pierino Sciascia, già sindaco per quasi venti anni di Lentella, esponente storico del Pci da quando il suo comune era uno dei pochi ''baluardi rossi'' nel feudo democristiano di Remo Gaspari. Proprio l'intervento di Sciascia è stato particolarmente vivace, non mancando di alimentare polemiche e lasciando la bocca amara a qualche esponente di spicco del neonato Partito democratico. ''Perché nell'entroterra Vastese e, in particolare, la strada provinciale che collega Vasto con i comuni di Lentella, Fresagrandinaria, Dogliola, Tufillo, Palmoli, Carunchio, Torrebruna, Celenza, fino a Schiavi di Abruzzo, dopo quasi quattro anni di gestione fatta dal centrosinistra, è in totale abbandono, tranne il rattoppo di qualche buca? - ha esordito Pierino Sciascia - Inoltre, perché, di recente, è stato concesso un finanziamento dalla Provincia di Chieti per 10 milioni di euro ai comuni di Vasto, Cupello, San Salvo e, forse, Monteodorisio, escludendo tutti gli altri? Perché in alcuni comuni sono stati finanziati anche i marciapiedi, mentre, sulla sopracitata strada provinciale, dove passano autobus per decine di volte al giorno che trasportano studenti, operai che raggiungono posti di lavoro, e normali cittadini, che rischiano incidenti che possono mettere in pericolo la propria incolumità, fino a questo momento nessun lavoro di manutenzione?''. Passando dalla viabilità malmessa dell'entroterra ad un altro tasto dolente del comprensorio Vastese, il servizio idrico, l'ex amministratore di lungo corso ha aggiunto: ''In Italia la Legge prevede, per la gestione dell'acqua, un solo ente ogni 500 mila abitanti. La Regione Abruzzo, con circa un milione e 200 mila abitanti, si è inventato tre tipi di gestori: l'ATO, l'ISI e la SASI con quindici Presidenti, oltre ai vice, assessori e consiglieri. I Presidenti, tutti con stipendio da Capi di Stato, per arrivare al semplice consigliere, che percepisce oltre 1200 euro al mese. Risultato: servizio idrico con distribuzione dell'acqua in molti casi solo di qualche ora al giorno, oppure, dopo qualche giorno, con acqua rifornita con autobotti, che l'ente deve regolarmente pagare, doppia spesa. Escludendo consulenti e tecnici, basta fare qualche moltiplicazione per accorgersi di somme da capogiro. Questo disservizio, né con la gestione fatta con la Cassa del Mezzogiorno, né con i Comuni si è mai verificato''. Insomma, una bella strigliata alla nuova classe politica del Vastese, e al centrosinistra in particolare, ancor più incisiva perché proveniente da un autorevole esponente della cosiddetta ''vecchia guardia'', quegli amministratori locali di un tempo che possono e vogliono ancora dire molto e magari insegnare anche qualcosa di utile. http://francescobottone.splinder.com/
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