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Comunità montana. L'ultimatum di Di Lizia a Piluso: ''Invertiamo rotta oppure usciamo dalla maggioranza''

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CASTIGLIONE MESSER MARINO - Tiene banco, in sede politica, il dibattito sulle sorti della Comunità montana Alto Vastese. I dubbi riguardano non solo la permanenza dell'ente, che potrebbe cadere sotto i colpi dell'annunciato ridimensionamento, ma anche l'utilità della stessa. Nei giorni scorsi, su queste colonne, gli interventi di alcuni residenti, che considerano la Comunità montana un 'inutile carrozzone'. Interviene autorevolmente nel dibattito il vice-presidente dell'ente, Emilio Di Lizia (Pd). ''Effettivamente la Comunità montana sta vivacchiando. O diamo un segnale forte di ripresa, altrimenti non ha davvero senso combattere contro la soppressione dell'ente. E' finito il momento delle chiacchiere. Dobbiamo fare in modo che la Comunità montana torni ad essere garante degli interessi delle popolazioni dell'entroterra, magari trasformandola in una sorta di Unione dei comuni''. Già, il ''momento delle chiacchiere'' è finito, e proprio per questo, nei giorni scorsi, il vice-presidente Di Lizia e gli altri consiglieri iscritti al Pd hanno presentato un documento che impegna la presidenza dell'ente (da quasi un decennio in mano al socialista Piluso, ndr) a concretizzare un'attività politica considerata evidentemente 'impalpabile' dagli stessi amministratori. ''Il documento che abbiamo sottoscritto in qualità di consiglieri del Pd, - spiega Emilio Di Lizia - vuole essere un programma di fine legislatura, per dare concretezza all'attività amministrativa dell'ente. Abbiamo elencato e suggerito al Presidente alcuni punti sui quali concentrare le iniziative della Montana. Partiamo dalla raccolta differenziata, visto che in questi giorni i comuni membri devono recepire lo statuto del nascente Ato per i rifiuti. Il pericolo è che si arrivi ad una situazione simile a quella dell'Ato per la gestione idrica. La Comunità montana deve allora farsi garante di un servizio efficiente di raccolta rifiuti. Un'altra questione è quella del Piano sociale regionale, con l'ente montano che dovrà chiedere alla Regione di tenere contro dei parametri dei marginalità che ci caratterizzano. Ancora, nel campo della sanità, con la non più rinviabile attivazione del servizio 118 in zona. Altro problema, attualissimo, da affrontare con urgenza, quello legato alle scuole. Se le decisioni del Governo passassero, con la soppressione dei plessi con meno di cinquanta alunni, molte scuole di zona rischiano di scomparire. Si potrebbe assegnare una delega ad hoc per gestire al meglio l'emergenza scuola. Infine, un maggiore impegno nel campo della cultura. Fino ad oggi l'ente si è limitato a distribuire fondi ai comuni. A nostro avviso sarebbe meglio collegarsi ad eventi di spessore quali Cammini europei, magari coinvolgendo, a rotazione, i paesi membri. Su questi temi, - chiude Di Lizia - stiamo sollecitando da tempo la Presidenza. Se nel prossimo bilancio questi punti non saranno considerati e finanziati, trarremo le nostre conclusioni''. Se non è un ultimatum a Piluso, poco ci manca. http://francescobottone.splinder.com/
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