CELENZA SUL TRIGNO - Sono ormai arrivati ai ferri corti, maggioranza e opposizione, a Celenza sul Trigno e gli episodi motivo di scontro politico si moltiplicano. Anche l'ultima riunione dell'assise civica, nei giorni scorsi, andata deserta in prima convocazione, ha alimentato più di qualche polemica in paese.
Il capogruppo di minoranza Giampiero Aquilano (Pd) commenta cos gli ultimi avvenimenti: ''Sono state negate ai consiglieri di opposizione copie degli atti del Consiglio comunale del 20 novembre scorso con all'ordine del giorno l'assestamento bilancio. Due consiglieri, due giorni prima del Consiglio, si sono recati dal segretario comunale Aldo D'Ambrosio per la visione e richiesta di copia degli atti. Questi ha stabilito che consegner... copia dei documenti non un minuto prima delle 24 ore precedenti il Consiglio, perché il regolamento prescrive che gli atti vanno depositati almeno 24 ore prima della seduta. Martedì pomeriggio i documenti non erano pronti, mercoledì l'ufficio è chiuso, giovedì mattina, giorno del Consiglio, ha consentito di prendere solo visione degli atti e non ha voluto consegnare copia sostenendo che il regolamento prescrive solo la visione; non ha accettato nemmeno la richiesta scritta''.
E questa è storia vecchia, nel senso che Celenza democratica, il gruppo di opposizione, già in un'altra occasione aveva denunciato l'impossibilità di accedere agli atti, a causa di un'interpretazione restrittiva del regolamento da parte del segretario comunale. Il nuovo motivo di scontro è rappresentato da quella che Aquilano considera un'altra violazione alle regole democratiche e alle procedure. La minoranza ha fatto espressa richiesta di registrare i lavori del Consiglio, per una questione di trasparenza. Lo statuto comunale non prevede, ovviamente, questa ipotesi. In assenza di norme la decisione spetta al Sindaco, il quale ha sostanzialmente negato l'autorizzazione a registrare.
Spiega Giampiero Aquilano: ''In sede di Consiglio la minoranza, ricevuto il rifiuto a registrare la seduta, ha fatto verbalizzare la propria protesta ed ha abbandonato la seduta. Risultato: consiglio deserto per mancanza del numero legale. Non è finita qui! La sera successiva, cioè il 21 novembre, in seconda convocazione e con sei consiglieri di maggioranza, è stato tenuto il Consiglio senza che il Sindaco avesse inviato, a norma del regolamento, ai consiglieri comunali l'avviso scritto. Mentre i consiglieri di minoranza attendevano la convocazione per il nuovo Consiglio comunale, la maggioranza deliberava da sola. Le deliberazioni del Consiglio sono pertanto nulle''. E in chiusura, il duro commento del leader dell'opposizione è questo: ''Il nuovo modo di fare politica è la violazione delle regole democratiche, dei diritti della minoranza e del regolamento. Che cosa c'è da temere se i consiglieri di minoranza studiano gli atti e concordano gli interventi per offrire il contributo in rappresentanza dei loro elettori?''.
Della vicenda, l'accesso agli atti negato e la mancata convocazione per la seduta del Consiglio, saranno informati, assicura Aquilano, il Difensore civico e il Prefetto.
In altri comuni, come a Castelguidone, dove la minoranza ha problemi analoghi, il ricorso alla Prefettura e al Difensore civico è stato del tutto inutile. Insomma, minoranza 'ignorata' anche dalle istituzioni che dovrebbero tutelarla.
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