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Intervista al Sindaco di Castelguidone.

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CASTELGUIDONE - Qualcuno si sta muovendo per cercare di risolvere o quanto meno arginare quello che ormai è diventato il ''problema cinghiali'' nell'Alto Vastese. Sommerso dalle continue proteste dei suoi concittadini per gli ingenti danni provocati dai grandi ungulati alle colture, il Sindaco di Castelguidone, Mario Cicchillitti, ha deciso che è il momento di fare qualcosa di concreto, perché la situazione non è più sostenibile. Il comune di Castelguidone si trova all'interno dell'area cinofila, una zona cioè in cui è vietata la caccia e dove perciò si concentrano consistenti branchi di cinghiali, per il noto ''effetto spugna''. Nottetempo i selvatici fuoriescono dalla cinofila per procurarsi del cibo e devastano interi raccolti di mais, senza parlare dei vigneti dei cui frutti sono particolarmente ghiotti. Abbiamo contattato il primo cittadino che ci ha gentilmente concesso uno scambio di battute proprio su questa problematica che sta addirittura suscitando tensioni sociali tra gli agricoltori. Sindaco, ma sono davvero così consistenti i danni provocati alle colture della zona? ''I cinghiali, sempre più numerosi nel nostro territorio, devastano letteralmente intere colture, soprattutto le coltivazioni di mais e i vigneti. I nostri agricoltori praticano ancora un tipo di agricoltura tradizionale, biologica, non possiamo permettere che per colpa di un animale selvatico si perdano queste tradizioni. Inoltre bisogna ricordare che i cinghiali sono ghiotti di tartufi, dunque il danno economico complessivo per tutto il territorio è davvero considerevole.'' Insomma non è una questione che riguarda il singolo agricoltore, ma abbraccia vari settori economici. ''Si, è un problema dai numerosi risvolti. Dobbiamo tutelare i piccoli e medi agricoltori che, se continuamente colpiti dai cinghiali, prima o poi sospenderanno la produzione, ma anche i semplici cittadini che seminano un piccolo orto per produrre qualcosa da portare in tavola, magari per risparmiare sulla spesa. E poi bisogna snellire e velocizzare e procedure per i rimborsi dei danni subiti.'' Qualcosa bisogna fare, siamo d'accordo, ma cosa? Quali interventi propone? ''Questa Amministrazione comunale, già lo scorso anno, con la delibera di giunta n. 106 del 26/8/2004, ha chiesto alla Provincia il prolungamento della stagione venatoria al fine di limitare la consistenza numerica dei cinghiali. E' nostra ferma intenzione assumere iniziative a tutela degli agricoltori, per proteggere i loro terreni dalle scorrerie dei selvatici.'' Quindi, a suo avviso, un prolungamento del periodo di caccia potrebbe essere un antidoto efficace contro il proliferare dei cinghiali? ''Certamente, ma anche un ridimensionamento dell'area cinofila e degli abbattimenti selezionati e programmati.'' Tre proposte concrete, ma la ascolteranno nei palazzi del potere? ''Stiamo organizzando un'assemblea pubblica per informare i cittadini sulle iniziative prese e soprattutto per cercare altre soluzioni a questo problema sentito anche nei paesi limitrofi. Abbiamo già contattato e avuto la disponibilità a partecipare da parte dell'assessore provinciale alla caccia Antonio Tamburrino e del consigliere regionale Antonio Boschetti, presidente della terza commissione agricoltura.'' Un'assemblea pubblica, da tenersi in settembre, con i rappresentati della Provincia e della Regione al fine di sensibilizzare la classe politica su una problematica che riguarda tutto l'Alto Vastese e che ha raggiunto ormai proporzioni al limite della sostenibilità. Intanto, dal 18 settembre parte la stagione venatoria e i tanto criticati e demonizzati cacciatori daranno una grossa mano alla soluzione del problema, limitando la consistenza numerica del grande ungulato.
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