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Uffici postali: serrande ''serrate''.

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Ancora disservizi presso l'ufficio postale di Taverna, la più popolosa delle numerose frazioni di Schiavi di Abruzzo, dovuti come sempre alla mancanza di personale. Serranda abbassata e un avviso scritto a penna per dirottare gli utenti verso un altro ufficio, questo è il copione che si ripete ormai da mesi nonostante le proteste dei residenti. Situazione analoga in molti altri centri montani del Vastese, con i disagi che si moltiplicano, ma i dirigenti delle Poste Italiane non sanno o non vogliono rimediare. ''Non abbiamo personale sufficiente'', questa è la classica risposta che forniscono dalla direzione centrale di Chieti. Un po' sbrigativa, alla Ponzio Pilato, ma intanto il disservizio rimane e nessuno fa niente per rimediare. I paesi dell'entroterra già vivono una situazione di sistematico spopolamento, di invecchiamento progressivo della popolazione, di impoverimento, e quei pochi servizi basilari che dovrebbero essere erogati non sono nemmeno efficienti e garantiti. La popolazione è composta in maggioranza da persone anziane che si recano alle poste soprattutto per riscuotere la pensione, dunque è intuibile il disagio cui vanno incontro se costretti a spostarsi, anche per diversi chilometri, sulle strade di montagna per raggiungere un altro ufficio aperto e funzionante. Già, perché non basta che l'ufficio sia aperto, ma dovrebbe essere anche in grado di espletare delle operazioni semplici come il pagamento di una pensione. In alcuni centri l'orario di apertura al pubblico è di qualche ora appena. In pratica l'impiegato non fa nemmeno in tempo ad avviare il computer e tutte le altre apparecchiature che deve già andarsene, chiudere e raggiungere magari un altro ufficio per ripetere questa farsa. Una situazione al limite del ridicolo che colpisce e penalizza ancora una volta gli utenti delle zone montane. La cosa strana, fastidiosa quasi, è che il personale per gli uffici delle grandi città sembra esserci. Evidentemente le Poste Italiane hanno intenzione di chiudere definitivamente gli uffici sparsi nei vari paesi del comprensorio montano del Vastese, con buona pace degli abitanti, considerati cittadini di ''serie B''.
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