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Strage di cani da caccia a Castelguidone

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CASTELGUIDONE - La voce è ancora informale, nel senso che non risultano denunce o esposti alle autorità competenti, ma sembra più che attendibile ed è girata rapidamente tra i numerosi cacciatori dell'Alto Vastese. Pare che nei boschi che circondano il piccolo centro montano di Castelguidone qualcuno si sia divertito a lasciare in giro dei pericolosissimi bocconi di carne avvelenata. Per la precisione, la zona interessata è quella denominata Colle di San Vito, non troppo distante dal centro abitato. I cani da caccia rimasti intossicati ed in seguito deceduti sarebbe già quattro, ma il numero è destinato ad aumentare e i cacciatori sono assolutamente impotenti di fronte a questa situazione. E' impensabile infatti riuscire ad individuare ed eliminare le polpette avvelenate prima che i cani le possano trovare e cibarsene, né si può conoscere con esattezza il numero dei bocconi tossici disseminati nel territorio. Non è certamente la prima volta che si verificano spiacevoli eventi del genere, ma risulta molto difficile individuare i responsabili di questi gesti sconsiderati. Sempre secondo le voci informali che circolano negli ambienti venatori, si tratterebbe di veri regolamenti di conti per gli attriti che spesso sorgono tra i numerosi tartufai che battono in lungo e in largo questi boschi alla ricerca del prezioso fungo ipogeo. Gelosi gli uni del bottino degli altri e spinti dagli elevati e facili guadagni che questo tipo di commercio assicura, i tartufai utilizzerebbero questi metodi sbrigativi per eliminare i cani dei concorrenti. Senza voler additare e colpevolizzare nessuno, chiunque siano i responsabili, certo si tratta di atteggiamenti sconsiderati e criminali, soprattutto in considerazione della vicinanza di quella zona boschiva con l'abitato del paese.
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