Partecipa a SanSalvo.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Legambiente: "Il tema dei pendolari e del trasporto su ferro diventi una priorità"

L'Abruzzo in attesa della Pescara–Roma tra problemi attuali e scenari futuri: in regione l'età media dei convogli è di 18,1 anni

redazione
Condividi su:

In Italia i servizi ferroviari regionali e il trasporto pubblico sono un tema del tutto secondario, insieme al Mezzogiorno e ai finanziamenti ad oggi insufficienti. 

Mentre il numero dei viaggiatori torna a salire, dato che si conferma anche nella nostra regione, nell'ultima legge di bilancio, approvata lo scorso dicembre, per la prima volta dal 2017 non sono stati neanche previsti fondi per il trasporto rapido legato a metro, tramvie, e filovie, così come per la ciclabilità e la mobilità dolce. 

È quanto denuncia Legambiente con il nuovo report di Pendolaria, presentato oggi a Reggio Calabria nell'ambito della campagna Clean cities, che toccherà Pescara il 21 e 22 febbraio prossimi, che racconta in sintesi di un Paese caratterizzato da nodi irrisolti tra ritardi, convogli vecchi e lenti, e un divario sempre più forte tra nord e sud su qualità e quantità del trasporto su ferro. 

Grande dimenticato è il Mezzogiorno: qui le corse dei treni regionali e l'età media dei convogli sono ancora distanti dai livelli del resto d'Italia. In Abruzzo i treni restano tra i più vecchi, con l'età media dei convogli a 18,1 anni, in calo rispetto ai 19.5 del 2021 ma ancora molto lontana dai 14,6 anni del Nord, mentre si incrementa di poco rispetto all'anno precedente il numero di corse totali che passa da 197 a 211. Nella nostra regione sono 553 i km di linee a binario unico, l'81,8% del totale di 676 km, mentre non sono elettrificati 206 km, pari al 30,5% del totale. Altra nota dolente, riguarda le linee ferrovie chiuse e sospese ormai da anni: segnalate la linea Sulmona - Carpinone, utilizzata solo per la circolazione dei treni turistici, e la linea Marina di San Vito - Castel di Sangro, che risulta ancora armata ma in carente stato di manutenzione. 

Quattro delle dodici linee ferroviarie peggiori, segnalate da Legambiente nel 2024, si concentrano al Sud, tra conferme e nuovi ingressi: le ex linee circumvesuviane (142 km, ripartiti su 6 linee e 96 stazioni, che si sviluppano intorno al Vesuvio, sia lungo la direttrice costiera verso Sorrento, sia sul versante interno alle pendici del Monte Somma, fino a raggiungere Nola, Baiano e l'Agro nocerino sarnese), la linea Catania- Caltagirone-Gela, e come new entry la linea Jonica che collega Taranto e Reggio Calabria, la linea adriatica nel  tratto pugliese Barletta-Trani-Bari. 

In tutto ciò il dibattito pubblico e le risorse economiche per risolvere i problemi di mobilità del Mezzogiorno sembrano ruotare attorno alla realizzazione di grandi opere come il Ponte sullo Stretto di Messina con una spesa complessiva autorizzata di 11,63 miliardi di euro, suddivisi in 9 anni, mentre lo scenario proposto da Legambiente al 2030 prevede risorse pari a 500 milioni l'anno per rafforzare il servizio ferroviario regionale con l'acquisto e il revamping dei treni. A questo si aggiungono i fondi necessari per le corse aggiuntive da implementare, come i 200 milioni l'anno per migliorare il servizio Intercity o l'aumento di almeno 1 miliardo del Fondo Nazionale Trasporti (che ricordiamo finanzia il trasporto su ferro e quello su gomma). 

"Bisogna accelerare il passo – dichiara Silvia Tauro, presidente di Legambiente Abruzzo Gli investimenti per il nostro Paese e la nostra Regione, devono partire dalle infrastrutture prioritarie: nuove linee ferroviarie a doppio binario ed elettrificate, treni moderni e veloci, interconnessioni tra i vari mezzi di trasporto e con la mobilità dolce, garantendo accessibilità e uno spostamento dignitoso, civile, con opere in accordo con gli interessi del territorio". 

"Il Governo Meloni non rincorra inutili opere come il Ponte sullo Stretto di Messina - aggiunge Gianluca Casciato, Vicepresidente regionale -  ma pensi ai reali problemi di 

mobilità del Sud Italia e dell'intero Paese. Oggi la vera sfida da realizzare al 2030 è quella di un cambiamento profondo della mobilità nella direzione della decarbonizzazione e del recupero di ritardi e disuguaglianze territoriali. Ci auguriamo non sia solo spot elettorale la notizia del recupero delle risorse per la Roma - Pescara di 730mln, a valere sul Fondo di sviluppo e coesione, annunciata a L'Aquila durante la firma dell'Accordo di coesione dalla Presidente Meloni, dopo lo stralcio di 620mln dal PNRR". 

"L'annuncio fatto dalla Presidente Meloni a L'Aquila – conclude Donatella Pavone, direttrice regionale - rimette al centro del dibattito pubblico un'opera fondamentale per la nostra Regione, mentre siamo ancora in attesa dell'elettrificazione della linea Sulmona - L'Aquila ed è stato definitivamente archiviato per "inattuabilità tecnica" il progetto di circolazione di treni ad idrogeno verde sulla Terni - Sulmona. Il rilancio di questo progetto,

insieme alla firma del nuovo Contratto di Servizio decennale tra la Regione Abruzzo e Trenitalia, valutato 845 milioni di euro, delineano un possibile scenario favorevole per la nostra Regione al 2030". 

12 linee peggiori: Tornando al report e alle 12 linee ferroviarie peggiori 2024, oltre alle quattro del Meridione (ex linee circumvesuviane, la linea Catania- Caltagirone-Gela, la linea Jonica, la tratta Barletta-Trani-Bari), ci sono anche: la Roma-Lido, la Roma Nord, la Milano- Mortara, la Genova-Acqui-Asti (che vede ancora 46 km di binario unico sui 63 totali), la Verona-Rovigo, e come new entry la Ravenna-Bologna, la Pinerolo-Torino (linea tra le piemontesi con il maggior numero di utenti all'anno, è al tempo quella che registra ritardi e soppressioni a livello di servizio ferroviario metropolitano) e il suo proseguimento Pinerolo-TorrePellice la cui riattivazione del servizio, sospeso nel 2012, era incluso nel contratto per il servizio ferroviario metropolitano siglato dalla Regione e RFI nel 2019, ma la procedura è ancora ferma alla fase progettuale; la Grosseto-Siena dove permangono ancora rallentamenti e disagi per i viaggiatori. 

La beffa dei tagli al PNRR: Nel 2023 il PNRR, che prevedeva ampi interventi sulle ferrovie, è stato rimodulato. 620 milioni per velocizzare il corridoio Roma-Pescara sono stati bloccati dalle lungaggini dell'iter amministrativo; l'intervento sul segnalamento ferroviario Ertms, il sistema di sicurezza per le ferrovie di ultima generazione, è saltato per la mancanza delle materie prime; la Palermo-Catania non sarebbe rientrata in tempo per il completamento degli interventi nel 2026, ed è stata quindi rimodulata. 

In totale, sul sistema di AV/AC al sud, 840 milioni di tagli: Orsara-Bovino (linea Napoli-Bari) per 53 milioni, Caltanissetta Xirbi-Lercara (linea Palermo-Catania) per 470 milioni, Enna- Caltanissetta Xirbi (linea Palermo- Catania) per 317 milioni. Per non depredare il sistema ferroviario delle molte risorse necessarie, la Orte-Falconara e la Metaponto-Potenza, oltre ad altre tratte regionali, sono state incluse nei nuovi interventi previsti. Ridotti di un terzo i nuovi treni a idrogeno in acquisto: da 150 a 50. 

Buone notizie: Una buona notizia per il Sud arriva dalla linea Bari-Bitritto, un progetto che risale al 1986 e l'inizio dei lavori al 1989. L'affidamento del servizio ferroviario, benché in ritardo rispetto all'inaugurazione prevista per settembre 2023, è avvenuto ma scadenzato. 

Legambiente auspica che il servizio sia presto potenziato fino a raggiungere pieni standard da metropolitana ferroviaria. Tra le altre buone notizie, continua il trend di ripresa del numero dei viaggiatori al giorno, anche se per il 2022, dai dati raccolti su base regionale, siamo ancora a circa il 25% in meno rispetto al 2019. Per il 2023 Trenitalia ha dichiarato, per i Frecciarossa, un +7% rispetto al 2019, per gli Intercity +10% rispetto al 2019, e per il trasporto regionale +18% sempre rispetto al 2019. Continua anche il piano di elettrificazioni di RFI, con l'ultima tratta realizzata, in ordine di tempo, la Roccaravindola-Isernia in Molise e la previsione di attivare circa 1.200 km di linea entro il 2026 e 54,6 km oltre il 2026, per un investimento complessivo che supera i 2 miliardi di euro. 

Infine, un passaggio su alcune buone pratiche, che arrivano dal Trentino-Alto Adige, Piemonte, Emilia-Romagna e Basilicata. Si va ad esempio dall'Alto Adige Pass" - una carta elettronica che ha una durata di 365 giorni, valida su tutti i mezzi di trasporto pubblico e con un tetto massimo di spesa di 640 euro - alla riapertura delle linee Casale-Mortara e Asti-Alba, della nuova stazione Ferrovie Appulo Lucane ad Avigliano (PZ) per arrivare al progetto "Mi muovo in Emilia-Romagna" con biglietti e abbonamenti a integrazione tariffaria su scala regionale. 

Ufficio stampa Legambiente Abruzzo

 

Condividi su:

Seguici su Facebook