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La Storia di Teresina: il racconto della guerra con gli occhi di una bambina

Sara, nipote della protagonista, ci racconta l'avventura della nonna Teresina durante il secondo conflitto mondiale

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La storia che riportiamo con piacere è un racconto di guerra visto con gli occhi di una bambina e arrivato a noi attraverso gli stessi occhi di fanciulla. Sara Berardi, 11 anni, ci fa rivivere la storia di sua nonna Teresina quando, bambina, si trovò ad affrontare gli orrori della guerra nella sua città natale: Fossacesia. La ‘piccola storia’ va qui ad intrecciarsi con la Storia delle battaglie e dei movimenti militari che coinvolsero le nostre zone tra il ’43 e il ’44. Non a caso Fossacesia, così come il resto del vastese, fino al Sangro, rientrava in una zona particolare e di confine, denominata linea Gustav, che avrebbe dovuto rappresentare il baluardo di difesa schierato dalle truppe tedesche.
In quel periodo gli inglesi erano ormai sbarcati in Puglia e stavano risalendo lo stivale a ritmi forzati incontrando scarse resistenze. Mussolini era stato sfiduciato dal gran consiglio e l’Italia diventava esclusivamente un terreno di guerra per lo scontro tra eserciti stranieri.  Una delle prime città ad essere occupate fu Campomarino che vide arrivare l’esercito inglese nell’ottobre del ’43.

Da li in poi, quella degli inglesi, fu una cavalcata attenta ma costante che vide le truppe risalire il litorale adriatico passando prima per Termoli e, in seguito, per San Salvo. Qui si verificò una più attenta pianificazione delle risorse logistiche da parte dell’esercito tedesco che ebbe il tempo di organizzarsi. Tuttavia, anche se l’esercito del Reich fece saltare i ponti e cercò di opporsi come meglio si poteva all’avanzata del generale Montgomery, gli inglesi presero anche il territorio di San Salvo, tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. In questa zone fu addirittura istituita una piccola pista di decollo e atterraggio per gli aerei dell’aeronautica  mentre, nelle campagne, risultavano essere numerosissime le carcasse di carri armati e i cadaveri abbandonati. In seguito a questa sconfitta l’esercito tedesco fu ricacciato verso il Sangro dove avrebbe atteso nuovamente l’avanzata degli inglesi. All’inizio di novembre va dunque ad inserirsi, indicativamente, la storia che segue giacché la popolazione ha paura dei soldati tedeschi ma non tardano ad arrivare gli inglesi.
 

La storia di teresina

La storia di teresina è una storia un po’ particolare. Teresina è nata il 15/06/1933 a Fossacesia e viveva in una casa sul mare con la mamma, il papà e la sorellina Maria che aveva tre anni meno di lei.
Teresina giocava insieme alla sorellina dentro casa: a fare il trenino con una sedia dopo l’altra, o giocavano a fare le mamma con una bambolina di pezza che le aveva fatto la mamma con delle pezze di recupero. Davanti casa giocavano a campana.
Nel bel mezzo della seconda guerra mondiale la serenità di Teresina si interruppe improvvisamente e per sempre perché il papà, confidando nel suo coraggio, in quanto era riuscito a tornare a piedi dalla Sicilia fino a Fossacesia sano e salvo decise di lasciare le grotte insieme alla moglie e alle due figlie.

Purtroppo durante il ritorno esplosero delle mine antiuomo e la mamma di Teresina, insieme alla sorellina Maria, saltarono in aria come pupazzi.
Il padre e lei, che non erano stati colpiti, mentre tornavano indietro per vedere cos’era successo, passarono su un’altra mina che esplose colpendoli di striscio. Il padre fu ferito gravemente e lei al ginocchio e alla mano. Teresina ferita e disperata cercò di riportare il padre sotto le grotte ma, a metà strada, vicino il pozzo, si dovette fermare stanca e senza forze.

Piangendo e strillando iniziò a chiedere aiuto ma, le persone che erano rifugiate sotto le grotte, tra cui il fratello del padre, anche sentendo gli strilli di una povera bimba indifesa non andarono a soccorrerla per paura di morire. Il cugino del padre, insieme al figlio di quattordici anni, decise di andare a soccorrerli. Li riportarono sotto le grotte dove nessuno chiamò i medici per paura di essere scoperti dai tedeschi, quindi curarono le ferite con del vino (si diceva fosse un disinfettante).
Questo durò fino all’arrivo degli inglesi, che giunsero con numerosi camion: Teresina e il padre, vennero caricati e portati all’ospedale di Vasto dove li misero in due camere una affianco all’altra. Poi il padre fu trasportato a Larino dove purtroppo morì dopo pochi giorni.

Allora Teresina fu  adottata dalla sorella della mamma insieme al marito i quali non avevano figli. Andò ad abitare con loro, sempre a Fossacesia, in una casa di campagna molto grande, a tre piani. Dietro casa c’era un accampamento di inglesi. Un giorno dei soldati inglesi notarono il ginocchio malconcio di Teresina e le fecero fare un intervento salvandole la gamba. Grazie a questo intervento di un medico inglese, Teresina poi ha sempre camminato bene, senza zoppicare.

 

Introduzione di Danilo Di Laudo Fonte Giovanni Artese, La Guerra in Abruzzo e Molise 1943-1945.

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