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La tradizione di consumare l'agnello per Pasqua

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Un piatto che sarà presente in molti banchetti pasquali è senz’altro l’agnello. L'agnello fa parte dell'origine di questa festività.

Nel vecchio testamento si fa riferimento a quando Dio annunciò al popolo di Israele che lui lo avrebbe liberato dalla schiavitù in Egitto dicendo «In questa notte io passerò attraverso l'Egitto e colpirò a morte ogni primogenito egiziano, sia fra le genti che tra il bestiame». Ordinando, così, al popolo d'Israele di marcare le loro porte con del sangue d'agnello in modo che lui fosse in grado riconoscere chi colpire col suo castigo e chi no.

L'Agnello Pasquale del nuovo testamento è, per il Cristianesimo, il figlio di Dio Gesù Cristo. Isaia circa duecento anni prima della sua venuta così lo descrive: «Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca...»

Nella prima lettera (sempre del nuovo testamento) Pietro afferma che Gesù è l'agnello senza difetti e senza macchia.

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