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Festa di San Maurizio nel segno dell'inclusione a Schiavi di Abruzzo

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Tradizionali festeggiamenti in onore di San Maurizio Martire, patrono del paese, a Schiavi di Abruzzo il 1° giugno.

Una giornata ricca di eventi sacri e profani, iniziati la mattina alle 8:00 con la Messa e la processione (accompagnamento musicale della banda "Città di Gissi"), per poi concludersi la sera con il concerto di Simona Quaranta e i fuochi d'artificio.

In un paese come Schiavi di Abruzzo (640 abitanti censiti alla fine del 2022) è normale non avere un'affluenza alta. Si tratta principalmente di persone del posto e conoscenti, al massimo qualcuno in trasferta dai paesi limitrofi, riuniti in piazza a divertirsi e ballare. Non si faccia però l'errore di pensare ad un evento arronzato: con un palco e impianto audio di tutto rispetto, il talento di Simona Quaranta fa dimenticare l'imbarazzo di essere in pochi e aiuta anche i più rigidi a sciogliersi.

La cornice è squisitamente familiare. In questa piazza, che trasuda spirito abruzzese come un arrosticino sulla fornacella, è normale sentirsi a casa. 

E a casa sembravano, infatti, i ragazzi africani, ospiti del CAS il Tempio, gestito dalla cooperativa Nuvola-Mea. 

Daniela Iacob, operatrice sociale da 6 anni al servizio del progetto di accoglienza e residente a Schiavi di Abruzzo, era con i suoi a festeggiare in piazza quando vede Siaka, Ibrahim, Bitou, Irie, Treore, Mohammed, Lemon e altri arrivare all'evento. "Sono contentissima di vederli in un ambiente diverso dal CAS - riferisce - sono bravi ragazzi che non danno mai problemi, e anche se sono arrivati da poco, si stanno impegnando per imparare l'italiano e per fare amicizia con la gente di Schiavi. Sicuramente meritano un po' di svago; non hanno avuto una vita semplice".

Non è la prima volta che qui vengono ospitati dei migranti, e Daniela racconta che già in passato il paese ha mostrato una grande solidarietà e apertura. Molti degli ex migranti del CAS il Tempio hanno iniziato proprio così: lavorando per la gente di Schiavi, organizzando eventi di inclusione, condividendo il pane, le fatiche e le gioie.

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