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Donato Di Rito: «Marchese: una risorsa o il male assoluto della sinistra?»

La riflessione dell'ex-segretario del Pci sansalvese

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Ho letto il comunicato del PD e sono rimasto esterrefatto per la “violenza” riversata su Gabriele Marchese. L’ex Sindaco è rappresentato come il dittatore, monarca, dissipatore di denaro pubblico, il male assoluto che ha causato la caduta dell’amministrazione e la perdita delle elezioni. Toni e accuse infamanti che neppure la DC di Vitale Artese  ha mai avanzato contro  un Dirigente del PCI. Gabriele Marchese da quando militava nella FGCI (Federazione Giovanile Comunista Italiana) e successivamente nel PCI si è sempre distinto per la sua Umanità, umiltà, attaccamento al partito, per la disponibilità e il senso di sacrificio. Partecipava alle campagne elettorali, alle feste dell’unità, alla vita della sezione con impegno, voglia di imparare e spirito di servizio notevoli. Con lo studio si era fermato alla terza media, ma forse proprio per questo leggeva giornali, settimanali e libri  con la voglia di apprendere e capire quasi febbrili. E’ sempre andato d’accordo con tutti e portava un rispetto “sacro” ai vecchi compagni del PCI (Chioditti, Napolitano, Chinni, Ruggieri ed altri).

Con il passare degli anni anche alla presenza di incarichi di rilievo e quindi di potere politico ha mantenuto inalterate le sue qualità umane e politiche. Aveva un legame vero e sincero con tutti in modo particolare con Arnaldo Mariotti che nel 1994  nel nominarlo assessore e Vice-sindaco al Comune di San Salvo disse: in Gabriele Marchese ho trovato l’uomo cui affiderei  le chiavi di casa mia.   Spesso ha anteposto la famiglia all’impegno politico. Non si è mai risparmiato lavorando per la causa anche 16-18 ore il  giorno macinando centinaia di migliaia di kilometri. Nel corso degli anni ha subito due gravi incidenti stradali e il secondo lo ha costretto quasi immobile per mesi in ospedale assistito amorevolmente da Mariella  ora sua moglie. Quando l’andavo a trovare voleva sempre parlare di politica, sapere come andavano le cose, essere aggiornato. Appena si poteva muovere invece di ascoltare musica leggeva per ore e ore.

Quando nel 2002 fu candidato Sindaco  vi erano in giro delle perplessità poiché sostituire una  “colona politica” come Mariotti  non era semplice.  Quando gli feci  i miei auguri  mi resi conto più compiutamente che Gabriele era diventato un Uomo e un politico di grande livello. Pareva un fiume in piena.  Aveva progetti, idee, determinazione e voglia di servire il suo paese che faceva provare solo ammirazione.  L’anno prima si era sposato con la sua Mariella e questo deve averlo reso ancora più forte e sereno.   Alle elezioni  è eletto Sindaco  al primo turno contro il  dr. Eugenio Spadano candidato del centro-destra, Molti pensarono che quel risultato  fosse dovuto anche all’appoggio  di A. Mariotti  che capeggiò la lista.  Quando nel 2007  si riconfermò Sindaco  al primo turno oramai era chiaro a tutti che Gabriele Marchese era diventato un vero leader del centro-sinistra, un patrimonio della città di San Salvo e un Sindaco apprezzato anche nella provincia e nei comuni limitrofi. Oramai è cinquantenne con alle spalle 35 anni di militanza politica-amministrativa. Ha capacità, esperienza  e Progettualità tali che qualsiasi partito ne sarebbe fiero ed orgoglioso. Possibile che  un Uomo simile, amato dal popolo,  è diventato  il “drago a sette teste” della politica Sansalvese unico responsabile di una serie di nefandezze.  Io  e tanti altri di sinistra non ne siamo convinti.

Sono passati tre anni dall’estromissione dei tre assessori, dalla sostituzione del comandante dei Vigili, dall’avvicendamento dei  dirigenti comunali e nove mesi dalla caduta dell’amministrazione, è nato SSD, vi sono stati incontri tra i Partiti del Centro-Sinistra, si sono svolte  le primarie, le elezioni e il ballottaggio, e, il PD  solo oggi ad elezioni perse parla di fatti e misfatti  gravissimi. Tutto questo quanto meno è molto strano. Del PD non sempre  condivido la linea politica, ma non ho mai dubitato della serietà del Partito.

Proprio per questo, come tanti altri,  pongo le  stesse semplici domande :
• Perché Marchese non è stato sfiduciato nel 2009 in Consiglio comunale?
• Perché il PD non ha ritirato la sua delegazione facendo venire meno l’appoggio al Sindaco?
• Perché il PD ha votato il Bilancio Comunale dell’anno 2010 e non quello del 2011?
• Perché non ha reso note queste vicende neppure dopo  il comizio di Marchese che ha parlato di tradimento politico?

Sono convinto – e come me lo sono decine di vecchi comunisti – che Marchese non è capace di agire per tornaconto personale, per disonestà o per sfrenata ambizione, ma che può fare, come tutti, degli errori.  Non avrebbe mai dovuto dar vita a  SSD, ma insieme a Di Sfefano, Di Silvio ed altri restare nel PD  e cercare di far prevalere all’interno le sue ragioni e le sue proposte amministrative senza dimenticare che nel PD non ci sono solo i DS ma anche quelli della Margherita.  


Agostino Monteferrante che reputo un Dirigente capace, un Uomo perbene e uno stimato professionista, ha l’ingrato compito di fare il segretario nella fase più difficile e tormentata del PD. Gestire la rottura del cordone ombelicale-politico che ha legato Mariotti e Marchese non sarebbe stato facile neppure per Bersani.  Premesso questo sbaglia, a mio parere, a non riconoscere la piena e totale responsabilità del solo PD per la caduta dell’amministrazione Comunale e la conseguente  sconfitta elettorale.  Per 20 anni il popolo di San Salvo ha consegnato le chiavi della città a Mariotti-Marchese (PDS, DS, e PD) è questo partito si è frantumato in modo indegno.  Ne pagano le conseguenze, oltre ai militanti PD (DS-Margherita) anche il PSI, IDV e SEL che non c’entrano proprio nulla. 

Oggi il comune simbolo della sinistra in Abruzzo è in mano al centro-destra. Non è una tragedia, ma è deleterio continuare nella meschina caccia alle streghe e nell’arte subdola di scagliare i militanti contro i dirigenti di un gruppo o dell’altro. BASTA! Neppure chi credesse al libro dei sogni poteva pretendere che al ballottaggio Mariotti e Monteferrante  avessero tenuto un comizio a favore di Di Stefano. Sono convinto che se fosse andato Mariotti al ballottaggio neppure Marchese e Di Stefano avrebbero fatto tanto. Poteva succedere diversamente solo se  le primarie le avesse vinte l’Avv. Antonio Cilli  dell’IDV  cioè uno fuori dalla mischia come accaduto a Napoli e a Milano, ma troppo spesso il desiderio di visibilità e rappresentanza offusca le menti.

Ovviamente non si può e né si deve giustificare comportamenti illogici, irreali ed irrazionali. Mai e poi mai  un qualsiasi militante del  centro-sinistra al ballottaggio può votare o ancora peggio dare indicazioni di voto per il centro-destra.  E’ comprensibile solo la scheda bianca o l’astensione. Se qualcuno, per rabbia o per altro, l’ha fatto in piena coscienza  deve ammettere di aver compiuto uno sbaglio enorme e non è degno di essere qualificato dirigente politico. Mariotti non è un traditore e Marchese non è un pazzo da ricovero coatto.  Per la loro storia personale, per tutto quello che hanno dato alla politica del paese e del territorio, per i sacrifici di una vita NON POSSONO essere dileggiati, maltrattati ed infangati proprio loro che sono l’esempio della politica pulita. QUESTO NON E’ PIU TOLLERABILE.   Spetta ai dirigenti del centro-sinistra – in modo particolare ai giovani – tracciare la nuova strada sapendo che solo uniti si vince  senza escludere uomini o donne che hanno esperienza solo per un fatto anagrafico.

 

Donato Di Rito

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