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«Era l’otto settembre 1991, quando...»

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«... alcuni catechisti di Chieti mi proposero di formare un gruppo dei neocatecumenali nella mia parrocchia. Era la seconda domenica che celebravo messa nel mio paese natìo. Rimasi affascinato da quelle testimonianze e così acconsentii ad avviare questo cammino nella mia parrocchia». Con queste parole don Raimondo ha spiegato come e quando è nato il gruppo cammino neocatecumenale a San Salvo.

Martedì 27 gennaio alle ore 18 e 30 partiranno le catechesi del gruppo dei Neocatecumenali presso il salone parrocchiale di San Giuseppe in via Trignina. Essa si ripeterà per due mesi ogni martedì e giovedì sempre alle 18 e 30.  Lo scopo di queste catechesi è quello di far riscoprire la bellezza della chiesa, e l’importanza di Cristo nella vita di ognuno. Dopo questo percorso di due mesi (a cui tutti sono invitati a partecipare) ci sarà un ritiro spirituale a termine del quale ognuno liberamente potrà entrare a far parte nelle comunità di questa parrocchia per camminare insieme a Cristo e agli altri per dar vita a quella parola del vangelo di Matteo 18,20 “Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”.

Durante le messe di domenica 25 gennaio, alcuni componenti del gruppo dei neocatecumenali hanno dato testimonianza di come è cambiata la loro vita grazie a questo cammino. Lucia ha raccontato che lei è sempre stata un assidua frequentatrice della chiesa però non conosceva Dio. Quando nella sua vita arrivò la sofferenza ella non l’accettava e si chiedeva perché Dio le aveva fatto questo. Lei comunque continuava ad andare a messa e un giorno ascoltò un invito a delle catechesi dei neocatecumenali. Ella accolse questo invito e nella comunità dei neocatecumenali cominciò ad accettare le sue sofferenze. Dio non gliele aveva tolte ma ella è entrata nella consapevolezza che questo Dio l’amava immensamente e le stava vicino soprattutto nei momenti più bui. Così oggi, anche lei  si è fatta portatrice di questo invito.

Il cammino neocatecumenale nasce in Spagna nella metà degli anni sessanta per iniziativa del pittore Francisco José Gómez Argüello Wirtz, detto Kiko e di Carmen Hernández. Kiko era un pittore ateo. Egli si convertì al cristianesimo dopo una lunga crisi esistenziale che gli aprì la strada al dubbio religioso. Negli anni successivi, lavorando con un gruppo di artisti e architetti di arte sacra, entrò in contatto con la spiritualità di Charles de Foucauld. Tale periodo rappresentò un momento di svolta nel suo percorso interiore, portandolo ad abbandonare il suo precedente stile di vita, le sue precedenti convinzioni filosofiche e l'attività di pittore, per andare a vivere nella baraccopoli di Palomeras Altas, alla periferia di Madrid. In questo contesto Kiko si ritrovò, suo malgrado, impegnato nell'opera di evangelizzazione dei baraccati. Lì incontrò Carmen Hernández, con cui elaborò una "sintesi kerigmatico-catechetica" ispirata al Concilio Vaticano II e fondata su un connubio tra Parola di Dio, liturgia ed esperienza comunitaria. Da questa loro riflessione avrà origine l'idea di un cammino spirituale, fondato sulla creazione di piccole assemblee (le comunità) di cristiani sul modello della Sacra Famiglia di Nazaret. L'allora arcivescovo di Madrid, venuto a conoscenza dei piccoli gruppi che si stavano formando nelle baraccopoli, li invitò a estendere quell'esperienza ad alcune parrocchie delle città di Madrid e di Zamora. Ma l'esperienza delle parrocchie cittadine, era però diversa da quelle degli emarginati delle baracche: molti cittadini vivevano quelle catechesi come conferenze di teologia, e non come un cammino di conversione. Da qui nacque l’idea di formare questo Cammino Neocatecumenale, come percorso spirituale della Chiesa cattolica rivolto a tutti i cristiani per riscoprire Gesù Cristo nella propria vita. Nel 1968 Kiko e Carmen furono invitati in Italia da mons. Dino Torreggiani. Andarono a vivere nelle baracche del Borghetto Latino a Roma e avviarono il Cammino nella parrocchia di Nostra Signora del Santissimo Sacramento e Santi Martiri Canadesi, nel quartiere Nomentano. Da lì poi si diffuse in tutta Italia e nel 1991 arrivò anche a San Salvo.

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