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"La tua dose" di Carlotta disco della settimana a Radio Saba Sound

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La tua dose” è una canzone che parla di dipendenza affettiva ed e' scritta a quattro mani da Carlotta Castellano e Matteo Sugan.

La sonorità elettro-pop richiama la discografia di Lady Gaga e riprende lo stile e l'estetica delle canzoni di Carlotta già pubblicate.

Si synth elettronici, pad e drum-machine si uniscono sonorità swing e jazz date da charleston e ottoni, per richiamare un mondo sonoro poco sperimentato e costruire un clima “noir” che ben descrive il tema della canzone. Insieme agli elementi swing, un loop di chitarra distorta introduce in sottofondo il brano e i ritornelli e come ostinato, si ricollega al tema dell'ossesione e della dipendenza.

Cori armonizzanti nelle strofe si contrappongono alla voce solista e rappresentano la pluralità di pulsioni e pensieri che affollano la mente confusa della protagonista. La canzone infatti vuole trattare il delicato argomento della dipendenza effettiva, del rapporto di squilibrio all'interno di una coppia in cui lei non riesce a vivere serenamente. Il rapporto con lui perché ne e' a tutti gli effetti dipendente.

L'insicurezza, la gelosia e il desiderio di rivederlo affollano la mente di lei e si rappresentano nei cori che si contrappongono al suo pensiero lineare ma frammentato, reso da una melodia che nelle strofe si gioca tutta sull'utilizzo delle prime tre note di una scala minore, variamente articolate nello schema ritmico; se da un lato, data la loro ripetitività, si contribuisce a creare continuità, dall'altro, la frammentazione e le variazioni ritmiche creano instabilità e novità, per descrivere quindi il flusso di coscienza distorta dalla dipendenza, dall'insicurezza si riallaccia anche al tema delle vergini e del Minotauro rappresenta contemporaneamente la sua dissoluzione e allo stesso tempo l'alleviamento delle sue sofferenze.

La tua “dose” quindi rappresenta quella parte dell'altro che serve al soddisfacimento della propria dipendenza della propria dipendenza, e che purtroppo, consapevolmente, anche il sostentamento della dipendenza stessa, in un circolo vizioso che porta allo smarrimento di sé.

La canzone non fornisce soluzioni, non giudica, descrive solamente un fenomeno della natura umana e si ferma forse sul punto più desolante e potente ossia la consapevolezza dell'essere intrappolati.

Il sound noir e swing potenziano l'atmosfera retrò e cupa.

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