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Tanti auguri Claudia Del Casale!

Con le parole della professoressa Angiolina Balduzzi

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Claudia, diceva la sua mamma, è stata un “regalo a sorpresa” nata quando Gino, Maria e Lella erano già grandi. Lei era piccolina piccolina quando io, compagna di scuola di Maria, durante le vacanze, andavo a trascorrere tante spensierate ore in campagna, dove i suoi genitori lavoravano dalla mattina alla sera, senza interruzione, senza stipendio e con il dubbio raccolto condizionato dal tempo e dal mercato inesistente.

Claudia giocava ad essere la nostra figlioletta, senza giocattoli con gli occhi spalancati e lungimiranti, mentre ascoltava le fiabe che leggevamo sui quei libri avidi di figure sbiadite, ma generosi di elemnti da sognare e risognare anche prima di addormentarsi nelle notti d’estate con le stelle cadenti.

Quando il sole si alzava o incominciava a tramontare ci si asciugava il sudore con i fazzoletti colorati che si sfilavano dalla manica della camicia del papà; si mangiava anche solo pane e cipolla, senza olio, strofinata su quelle lesche di pane cotto nel forno di casa.

Claudia guardava, non piangeva mai rideva e, quando aveva sonno, senza avvisare, piegava la testolina e si appisolava appoggiandosi sulla sua stessa spalletta, prima che qualcuna di noi la prendesse in braccio e sedesse  con lei su quelle sedie di paglia, vecchie come la casupola che fungeva da stalla, da rustico soggiorno, cucina, rimessa e ripostiglio.

La bambina era contenta, comunque, purchè stesse con noi anche se non potevamo darle le sfiziose e variegate merendine di oggi, un confetto dopo che furtivamente l’avevamo succhiato noi, lo teneva in bocca fino a quando rimaneva solo la mandorla che, con la scusa che poteva strozzarsi, ce la riprendevamo. Erano altri tempi, quasi incredibili oggi che lo spreco supera la necessità.

Claudia, senza che  ce ne accorgessimo, sotto il solleone, impedito dall’ombra della vecchia quercia, sognava il palazzo di Cenerentola, la carrozza, i cavalli bianchi; la sua buona stella già al tramonto le si mostrava nel cielo, le sussurrava che sarebbe diventata una ricca principessa ed il nome Vitale del papà, sarebbe stato lo stesso del suo futuro principe.

“I sogni son desideri” e bisogna continuare a sognare se si vuole realizzarli, come ha fatto Claudia dell’Isola che non c’è.

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