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Nel brodetto di pesce, peperone rosso della varietà “còrnë de cràpë .

Sapore incomparabile

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Nonostante la crisi, la vendita dei libri di gastronomia continua ad aumentare. Non c’è trasmissione televisiva che non tratti di tradizioni culinarie. Chi riesce a “frenare la lingua”, quando la “discussione “ verte su un argomento attinente alla preparazione delle minestre? Giorni fa, sulle colonne di un quotidiano abruzzese è apparso un articolo, dove si leggeva che per preparare il brodetto (lu vrudàttë) uno dei piatti più ricercati della cucina vastese, occorre avere a disposizione molte varietà di pesci, soprattutto un cefalo. Ciò ha sollevato diverse polemiche. La querelle è destinata a protrarsi. A proposito della presenza del cefalo, ci sono diverse opinioni. Ogni paese delle zone costiere ha il “suo brodetto”. Cefalo sì o no, bisogna riconoscere l’unicità del brodetto di pesce alla vastese. Anche nelle trattorie e nei ristoranti di San Salvo si mangiano splendide zuppe di pesce. La ricetta del brodetto sansalvese non si discosta molto da quella vastese: pesce fresco, olio, sale, pomodoro, aglio, prezzemolo, peperone tagliato a lische. C’è una lieve differenza soltanto nell’utilizzazione del peperone. Mentre i vastesi adoperano il peperone verde, a San Salvo si usa il peperone rosso della varietà “cornë de cràpë” (corno di capra). I peperoni verdi hanno un sapore asprigno. La completa maturazione avviene quando arrossiscono. I peperoni rossi a confronto di quelli verdi hanno un sapore più dolce, sono più facili da digerire per la quantità inferiore di capsicina, contengono una quantità più alta di vitamine A e C, inoltre per il basso contenuto calorico sono più adatte per le diete dimagranti. Gli stessi, essiccati e macinati vengono usati per la conservazione e l’aromatizzazione di salsiccia e ventricina. “ Con la zuppa di pesce - ha sottolineato un cultore della buona cucina- non devono assolutamente mancare due bei peperoni rossi a “corno di capra” tagliate a fette verticali”. “ Ho, ormai, 90 anni - ha affermato zà Vitalìnë - ricordo zi Jnnàrë lu pisciaròlë, quando, scalzo, raggiungeva San Salvo attraverso un viottolo di campagna con il pesce dentro il paniere. E’ da una vita che cucino il brodetto di pesce. I vastesi sono bravissimi a cucinarlo. L’unica critica che ho da fare, riguarda l’uso del peperone verde. La varietà “cornë de cràpë” non si tocca; è la migliore in assoluto. Ha una fragranza dolce e fresca. Prima di servire il brodetto a tavola si può aggiungere una fogliolina di basilico”. Nei tempi passati i sansalvesi hanno avuto una scarsa confidenza con il mare. Infatti, verso gli anni trenta è stato zì Jnnàrë lu pisciaròlë, vastese appartenente alla famiglia Raimondi, papà di Lelléinë (Lellino) rinomato calciatore della Pro-Vasto ad “introdurre” il pesce a San Salvo. Michele Molino.
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