Questo metodo rappresenta un validissimo approccio al problema dell'ernia discale, risolvendone in modo biologicamente e biomeccanicamente ottimale tutti gli aspetti. Consiste nell’inoculazione di una miscela d’Ossigeno - Ozono medicale, in concentrazione e quantità ben determinata, nel tessuto muscolare delle docce paravertebrali (è in pratica un’iniezione intramuscolare).
Vi è un'azione diretta sulla superficie del disco all'interno del canale rachideo: dato che il contorno discale è ricco di doppi legami di Zolfo, l’Ozono agisce disgregando tali legami e quindi "lisciando" dall’esterno la parte protrusa o fuoriuscita.
Si crea una rivascolarizzazione peridiscale: ciò riporta a "nuova vita" il disco, che è ossigenato e nutrito direttamente per via ematica e non solo per perfusione. Questo spiega la scomparsa dei vacuoli gassosi degenerativi all'interno del disco, riscontrata spesso dopo il trattamento e spiega anche perché l'effetto terapeutico sia permanente. Le recidive sono, infatti, molto inferiori alla comparsa nella popolazione "sana" dello stesso fenomeno patologico.
Azione cicatrizzante già nota dell’Ozono che agisce sulla lesione discale.
Le potenzialità della miscela O2-O3 nel migliorare la perfusione ematica capillare e l'ossigenazione dei tessuti sono note da tempo. Questa sua qualità è determinante nell'attenuare la sofferenza ischemica e l'edema radicolare.
La reazione autoimmune che si viene a creare tra il nucleo polposo e la radice nervosa viene efficacemente neutralizzata dall'ozono che ha comprovate capacità di regolazione del sistema immunitario.
Fondamentale è l'azione dell'Ozono sulla ripolarizzazione della membrana cellulare, che determina la restitutio ad integrum della funzione cellulare e quindi tissutale. Si ottimizza, così, non solo la componente discale, ma tutti i tessuti che circondano la lesione.
Possiamo perciò elencare le principali caratteristiche di questo trattamento:
1. innocuità assoluta (si tratta di Ossigeno e quindi non si può neanche essere allergici)
2. mancanza di controindicazioni
3. nessuna limitazione nelle indicazioni
4. altissima percentuale delle guarigioni che oltrepassano il 90% dei casi
5. nessuna necessità di riposo (anzi, il movimento agevola la guarigione)
6. nessuna necessità di presidi ortopedici (collari, busti, corsetti o altro)
7. recidive veramente basse: la percentuale è di un quarto rispetto all'incidenza dei CDR (Conflitto Disco Radicolare) nella popolazione.