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Gli sviluppi del contenzioso Comune-Consorzio Icea

Risarcimento che aumenta di 528 euro d'interesse al giorno

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La causa è iniziata esattamente nel 1994, perché dopo l’occupazione d’urgenza, per pubblica utilità, dei terreni alla Peep della Marina, il Comune non ha richiesto (o lo ha richiesto fuori tempo massimo), né ottenuto il decreto d’esproprio da parte del presidente della Regione.

Il Comune al tempo ha anche provato a fare ricorso al Capo dello Stato, che ovviamente lo ha rigettato perché effettivamente i termini erano scaduti.

L’Icea ha promosso un’azione risarcitoria, basata proprio sulla 'dimenticanza' del Comune.

3.770.000,00 (diconsi tremilionisettecentosettantamila) euro sono i soldi che il Comune dovrà pagare, perché ai circa 3.600.000,00 di cui avevamo già parlato vanno aggiunti ulteriori duecentomila euro (quasi), per effetto delle condanna per le occupazioni dei terreni. Somma quest’ultima che il Comune dovrebbe nel frattempo già depositare presso la Cassa depositi e prestiti.

100.000,00 (diconsi centomila) euro è l’ulteriore somma, che sempre il Comune, essendo parte soccombente, dovrà versare per la registrazione della sentenza.

528,00 euro sono gli interessi che matureranno ogni giorno, dal 24 ottobre, giorno della sentenza e fino al giorno del pagamento.

Dopo 19 anni di causa e 7 sentenze, tutti favorevoli all’Icea, è molto probabile che già dalla prossima settimana, i vincitori notificheranno la sentenza al Comune di San Salvo.

Entro il 30 novembre prossimo, il Consiglio comunale dovrà approvare gli equilibri di bilancio. Se, come detto, la sentenza sarà notificata, il ragioniere capo e i revisori dei conti (per non incorrere in responsabilità erariali) potrebbero pretendere l’inserimento a bilancio dei 3.770.000,00 più i 100.000,00, da sborsati nei 3 anni prossimi, sapendo che prima si paga e meno interessi si cacciano.

La Giunta comunale potrebbe proporre ricorso il Cassazione, cosa che potrebbe rivelarsi un escamotage poco utile, perché, con la nuova normativa, la Suprema Corte, col filtro della Camera di Consiglio, è probabile che lo dichiari inammissibile in 4-5 mesi. Si trova un avvocato, che fa un ricorso perso in partenza? E si trovano assessori pronti a deliberare una procedura simile, considerata la esosità degli interessi. Come farà la giunta Magnacca ad incolpare la giunta Marchese di aver fatto tanti ricorsi se poi ne farà uno anche lei?

Anche ammesso che la giunta faccia ricorso, questo non impedirà alla controparte, trascorso il tempo canonico dalla notifica, di chiedere al Tribunale Amministrativo Regionale il giudizio di ottemperanza.

Il Tar potrebbe mandare, entro un anno, un Commissario ad acta, che verrà a pagare, esautorando di fatto i nostri amministratori e il nostro ragioniere dalla capacità di spendere, se non per gli stipendi, mutui e fornitori di utenze.

Il nodo se pagare subito o tirarla per un altro annetto (con ulteriori quindicimila euro al mese di interessi) è un nodo tutto politico. Nonostante la notizia da noi data e la ricostruzione (ripubblicata a lato) la settimana scorsa, le forze politiche tacciono. Il sindaco aveva convocato (il giorno dopo il nostro articolo) una conferenza stampa, che ha poi annullato.

Le forze politiche sembrano trasversalmente divise al loro interno. Ci sarebbe una parte del centrodestra decisa a non pagare e una parte (quella che ha qualche interesse diretto) che, invece, vorrebbe chiudere subito la partita. A sinistra, l’antica posizione di ostilità e rinvio dei pagamenti non sembra più unanime, come nel passato. Ma, comunque, lo sapremo presto, se qualcuno si deciderà a parlare. O al massimo al prossimo Consiglio comunale, non oltre la fine di novembre.

 

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