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Inaugurato l’orfanotrofio in memoria di Michele Mastrippolito

Intervista ai genitori Teresa e Mario

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A soli 15 mesi dalla posa della prima pietra il 28 febbraio 2016, a Hyderabad in India, si è svolta la cerimonia di inaugurazione dell'orfanotrofio "MONFORT NILAYAM" voluto dai coniugi Teresa e Mario Mastrippolito per ricordare nelle persone più bisognose il figlio Michele venuto a mancare nel luglio 2012 in seguito a un incidente sul lavoro presso la Pilkington Spa.

Per l’occasione Teresa e Mario hanno trascorso una settimana in India e in questa intervista mi hanno raccontato la loro esperienza.

Dove avete alloggiato?

Siamo stati in una struttura dei Fratelli Monfortiani Di San Gabriele di cui fa parte  Rev. Mathew Kuvankal che ha prospettato la necessità dell'orfanotrofio e ha seguito tutta la fase della realizzazione.

Quali sono gli obiettivi della congregazione?

Uno degli obiettivi della congregazione è la diffusione dell’istruzione nei posti più poveri della Terra. A Hyderabad, hanno fondato sette scuole private dove chi ha la possibilità paga in base al reddito e i poveri frequentano gratuitamente.  Padre Mathew ci ha fatto visitare la scuola del quartiere più povero di Hyderabad. Ogni aula è composta di 40 / 45 alunni di ogni religione. Gli studenti vanno a scuola in divisa e il più meritevole si distingue anche visivamente perché indossa oltre la divisa una giacca con una targa. Seguono i ragazzi durante l’intero iter scolastico dalle elementari e sino all’avvio ad un percorso lavorativo. Sono queste delle scuole ambite anche da famiglie non povere perché considerate buone.

Com’è la vita in quei luoghi e cosa vi ha colpito di più?

Tempo fa abbiamo letto un libro sulla vita in India che risaliva a circa 50 anni fa. Ci siamo meravigliati del fatto che lì tutto è rimasto come descritto in quel libro. Nella città il traffico è davvero incredibile, la maggior parte delle macchine sono molto vecchie, non esistono regole, né rispetto della destra e della sinistra, su una motocicletta viaggiano anche quattro persone senza che nessuno dica niente. Mentre in Italia il suono del clacson è un rimedio estremo, a Hyderabad si suona per avvisare l’altro automobilista che ringrazia per l’accortezza. Nel centro cittadino si vedono tanti cavi elettrici e ai pali principali sono appesi rotoli di fili pronti per essere stesi in caso di nuovi allacci. Dietro l’angolo dei grossi centri commerciali ci sono le baracche dei più poveri, alcune delle quali ospitano commercianti al dettaglio e artigiani (macellaio, stireria, lavanderia, sarto e simili).Alla periferia della città si vedono grossi mucchi di legna che servono per la cremazione dei defunti di chi se lo può permettere.

Uno degli incontri più scioccanti è stato un papà con un figlio sulle spalle, con i volti coperti da una coperta poiché sfigurati per la lebbra.

La mattina quando finiscono di rassettare casa, realizzano un disegno con un gessetto davanti l’uscio per avvisare gli altri: “la nostra casa ora è in ordine e possiamo ricevere ospiti”.

Una delle cose buone dello stato è il fatto di dare a tutti la possibilità di mangiare. A ogni famiglia viene consegnata una tessera con cui possono acquistare riso, zucchero e combustibile ad un prezzo rapportato al numero dei componenti e al reddito.

Vi sono enormi distese di terreni e in solo in alcuni tratti vengono coltivati spezie, peperoncino, papaya, cocco, riso e mango.

Le persone vivono alla giornata. Ci sono dei luoghi dove il cosiddetto "caporale" ogni giorno sceglie dei lavoratori. Anche per la costruzione dell'orfanotrofio oltre ai muratori fissi ci si è avvalso delle collaborazioni saltuarie con questo sistema.

Nonostante la povertà è un popolo molto dignitoso, tutti sorridono e sono tranquilli.

Ora che avete realizzato l’orfanotrofio quale sarà il ruolo dell’associazione?

La costruzione è strutturata per ospitare 50 bambini, ad oggi ve ne sono 25. Ora ci prodigheremo per il loro sostentamento e chiunque vorrà in qualche modo aiutarci potrà farlo tramite l’Associazione Amici di Michele Onlus via Monteverdi 9 - 66050 San Salvo (CH) - Conto corrente postale: N: 001016807446; coordinate Iban: IT31B0760115500001016807446. Più semplicemente, si può donare il 5 per 1000 inserendo, nella dichiarazione dei redditi, il codice fiscale 92036500699.

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