Sono bastati quindici minuti di grandine, per devastare il lavoro di un anno. Sono le colture di tutta la piana del Trigno, ad aver subito il danno peggiore, dalla grandine che si è riversata ieri nel pomeriggio alle 17.50. Sono oltre 500 gli ettari di terreno che hanno subito danni. 

Il presidente dell'Euro-ortofrutticola del Trigno Nicolino Torricella, sta facendo i primi sopralluoghi per constatare l'entità del danno. "Sono diverse le colture che hanno subito danni, che saranno evidenti entro un paio di giorni. Non solo le pesche, ma anche le albicocche, l'ulivo. Se sarà necessario chiederemo lo stato di calamità naturale, affinchè il lavoro degli agricoltori della piana non vada completamente perso. Oltre il 50% del raccolto di un anno è andato perso".

Tappeti di olive sotto le piante di ulivo, frutti gravemente ammaccati, che non possono essere messi sul mercato. Danni enormi per tutta l'economia agricola del territorio.

Dopo l'anno orribilis dell'agricoltura, il 2015 con ben due alluvioni nel marzo e nel novembre del 2015, ora a giugno una grandine che non può essere imputata a nessuno se non all'inclemenza di un lavoro sottoposto alle variabili della natura.

Foto di Marco Fortunato