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Battesimo del Signore 

Commento al vangelo

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Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di Lui Vangelo: Mt 3,13-17

La festa del battesimo di Gesù continua la serie delle manifestazioni del Signore. Il 25 dicembre Gesù si è manifestato a Maria, a Giuseppe e ai pastori; il 6 gennaio ai Magi; oggi si manifesta, sulle rive del Giordano, a Giovanni e al popolo d'Israele, nella persona del figlio di Dio, si è confuso tra gli uomini, come ogni uomo peccatore in attesa di ricevere il battesimo di penitenza. L'innocente si è fatto peccato per la salvezza dell'uomo.

Gesù, prima di intraprendere il suo ministero, volle ricevere il battesimo da Giovanni Battista.

Giovanni Battista vede venire verso di lui Gesù. Il Signore non rimane distante; non aspetta che siano gli altri a compiere il primo passo. Aspettare può apparire equilibrato, giusto, prudente. Gesù non aspetta il momento opportuno; non si decide solo dopo avere verificato gli esiti ed essere sicuro della risposta. Viene incontro ad ognuno di noi così com'è. Non si fa annunciare o precedere da segni grandiosi. Noi spesso siamo alla ricerca di un incontro straordinario e disprezziamo l'incontro concreto, perché questo chiede vigilanza, sensibilità, accoglienza. Gesù viene; ma non è una magia.

Questo è il mistero che abbiamo celebrato nel Natale, quando «Dio, il mistero, il destino fatto uomo, si rende presente ora ad ognuno di noi, e a tutti gli uomini che sono chiamati a vederlo, ad accorgersene in un volto umano.

Noi, peraltro, siamo poco abituati ad andare incontro al Signore, che quando il Figlio di Dio viene su questa terra neppure l'accogliamo: "Venne tra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto" (Gv 1,11).

Questo avvenimento segna un orientamento decisivo a tutta la missione di Cristo. Infatti, Egli non si è presentato al mondo nello splendore del tempio, non si è fatto annunciare da squilli di trombe, e neppure è venuto nelle vesti di un giudice: tutto ciò poteva farlo. Invece, dopo trent’anni di vita nascosta a Nazaret, Gesù si è recato al fiume Giordano, insieme a tanta gente del suo popolo, e si è messo in fila con i peccatori. Non ha avuto vergogna: era lì con tutti, con i peccatori, per farsi battezzare. Dunque, fin dall’inizio del suo ministero, Egli si è manifestato come Messia che si fa carico della condizione umana, mosso dalla solidarietà e dalla compassione. Tutto quanto Gesù ha compiuto dopo il battesimo e questo è stato la realizzazione del programma iniziale: portare a tutti l’amore di Dio che salva. Gesù non ha portato l’odio, il rancore: ma ha portato l’amore vero! Un amore grande, un cuore aperto per tutti noi! Un amore che salva e perdona sempre!

Lui si è fatto prossimo ai bisognosi, comunicando loro la misericordia di Dio che è perdono, gioia e vita nuova. Gesù, il Figlio inviato dal Padre, è realmente l’inizio del tempo della misericordia per tutta l’umanità! Quanti erano presenti sulla riva del Giordano non capirono subito la portata del gesto di Gesù. Lo stesso Giovanni Battista si stupì della sua decisione. Ma il Padre celeste no! Egli fece udire la sua voce dall’alto: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

Anche noi dobbiamo metterci alla scuola del Battista per accorgerci di Gesù che viene accanto a noi. Ma come?

È sufficiente ascoltare il Vangelo con il cuore. Proviamo, e vedremo il Signore avvicinarsi. Lo vedremo come un "agnello che toglie il peccato del mondo"; lo vedremo come colui che prende su di sé la nostra fatica, la nostra angoscia, le nostre croci, i nostri dubbi, le nostre incertezze, i nostri peccati. Tutti noi abbiamo bisogno, allora, di una conoscenza più profonda e personale del suo mistero di amore. Chiediamo alla Vergine Maria di sostenerci con la sua intercessione nel nostro impegno di seguire Gesù sulla via della fede e della carità, la via tracciata dal nostro Battesimo. Amen!

 

 

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