Le grandi feste ci riportano sempre al mondo dell'infanzia e vengono trascorse con il chiaro ricordo nostalgico di quando eravamo adolescenti. La festa di San Vitale, per esempio, puntualmente viene proiettata nel passato ed il suo programma presente costituisce l'occasione per rimembrare quello di tanti anni fa, qundo la banda, che era tutto, troneggiava sovrana davanti alla Chiesa vecchia, dopo aver festosamente rallegrato e commosso tutte le ''ruelle'' con il placito serio accompagnamento di immense schiere di bambini felicemente ''aricagniti'' con le loro scarpe bucate, ma ugualmente candide di bianchetta. I più piccoli aspettavano con ansia questo giorno e, quando la prima bomba, al mattino presto, annunciava la festa, essi erano già svegli, pronti ad afferrare quelle 10 lire che il padre per un anno intero aveva promesso. Di corsa, mentre, ancora si apparecchiavano le bancarelle si accingevano a scegliere dopo un'attenta ''guardata'' fatta a occhi sbarrati e ripensate per l'intera giornata, un cavallino di pesta, una pallina a jo jo o una pupa di celluloide dagli occhietti mobili. Al profumo delle ''nucelle'' si mischiava quello de ''lu pullastre arichiesse'' ( pollo ripieno ) che fuoriuscendo dalle porte spalancate delle case, si espandeva per tutte le strade.