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La Valle del Trigno ( ambiente agricoltura e civiltà) e la Coop. Euro-ortofrutticola del Trigno

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Sulla valle del Trigno si è in genere scritto poco: forse perché storicamente è stata spesso una ''terra di confine'' ( dal punto di vista politico amministrativo ) o forse per i limiti della sua realtà economica e urbana. Il Gambi ha definito la valle del Trigno '' area di transizione, sul versante adriatico, fra le regioni dell'Appennino centrale e dell'Appennino meridionale''; altri studiosine hanno evidenziato il ruolo di cerniera giocato nei rapporti tra il Centro Nord e il Sud dell'Italia: un implicito riconoscimento alla specificità del suo territorio, per nulla estraneo agli avvenimenti che hanno interessato la regione, l'Italia, l'Europa e il bacino del Mediterraneo. Tanto le particolarità ambientali quanto gli scambi ( cospicui nei momenti di crescita economica ) hanno infatti contribuito a produrre la particolare identità dei suoi abitanti ( che comprende caratteri di ''chiusura'' insieme ad innegabili caratteri di ''apertura''). La specificità di questo lavoro è tuttavia di evidenziare, all'interno del processo storico, le tematiche ecologiche e relative al settore primario ( agricoltura e allevamento ), focalizzando poi l'attenzione sull'agricoltura del basso Trigno e sulla attività della Cooperativa Euro-ortofrutticola del Trigno. L'analisi condotta rivela l'importanza del comparto primario non soltanto nella storia meno recente ma anche in quella degli ultimi cinquant'anni, quando i progressi tecnologici e la ristrutturazione capitalistica del settore agro-pastorale ( con l'incessante e drammatica espulsione di forza lavoro che ne è derivata), non hanno impedito che alcune produzioni della valle del Trigno ( soprattutto in ambito vinicolo, olivicolo e ortofrutticolo ) conservassero un loro spazio in relazione al mercato nazionale ed europeo. L'aspettativa è che dunque quest'opera riesca da una parte a stimolare la ricerca inerente gli aspetti economici, sociali e culturali delle comunità che hanno abitato la valle e dall'altra a promuovere il dibattito sul settore primario che, in un mercato ormai globalizzato, non solo attraversa una fase tra le più difficili di ogni tempo ma è sostanzialmente alla ricerca di un nuovo equilibrio, sia di tipo economico che ambientale.
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