Partecipa a SanSalvo.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Bioarchitettura e risparmio energetico

Condividi su:
L'ANCE L'Associazione Nazionale Costruttori Edili Abruzzo, insieme all'Assessorato Regionale all'ambiente, alla Provincia di Pescara, al Comune di Montesilvano, alla Facoltà di Architettura di Pescara G. D'Annunzio, all'Università degli Studi de l'Aquila ed al suo Centro di Eccellenza di meteorologia organizza un convegno sulle bioarchitettura ed il risparmio energetico. Costruire secondo natura, credo che già questo abbia in sé l'apprezzabile volontà di cambiamento e di reinterpretazione dei ruoli intorno al tema del ''costruire'' che anela alla buona pratica dell'arte nel rispetto del mondo che gli attori richiamati intendono governare e trasformare. Un ringraziamento pertanto alla presidenza dell'Ance Abruzzo, cav. Gennaro Strever, intanto per avermi invitato, ma soprattutto per aver provocato questa discussione sapendo così bene coinvolgere attori di così grande responsabilità. È una grande occasione di sintesi per l'intera Regione. È pratica corrente intorno al tema del ''costruire'' discutere su paramentri volumetrici, mc. di costruzione, di distanza dai confini e di altezze, spesso distorcendo le finalità del progetto al mero rispetto di tali norme da interpretare con il geometra comunale di turno al fine del rilascio del permesso ad edificare. È certo però che l'ambizione progettuale, la visione futura, di chi amministra, di chi disegna di chi costruisce deve essere più impegnativa. Per gli architetti non è più sufficiente il limite progettuale ''dal cucchiaio alla città'' fissato da Walter Gropius, più attuale, paradossalmente, appare la definizione di William Morris del 1881 ''il concetto di architettura abbraccia l'intero ambiente della vita umana; non possiamo sottrarci all'architettura, finché facciamo parte della civiltà; poiché essa rappresenta l'insieme delle modifiche e delle alterazioni operate sulla superficie terrestre, in vista delle necessità umane, eccettuato il puro deserto.'' Per questo nel titolo del mio intervento è doveroso per me sottolineare un errore nella mancanza di virgolette su Bioarchitettura. È un errore. Potrebbe far pensare come spesso si pensa che questo sia una materia diversa dall'architettura che in verità la include e che nell'architettura contemporanea dovrebbe trovare una definizione. Bioarchitettura nello statuto dell'Istituto Nazionale di Bioarchitettura è così definita: ''L'insieme delle discipline che attuano e presuppongono un atteggiamento ecologicamente corretto nei confronti dell'ecosistema antropico-ambientale. In una visione caratterizzata dalla più ampia interdisciplinarietà e da un utilizzo razionale e sostenibile delle risorse. La Bioarchitettura tende alla conciliazione ed interpretazione delle attività e dei comportamenti umani con le preesistenze ambientali ed i fenomeni naturali, al fine di realizzare un miglioramento della vita attuale e futura''. Secondo il rapporto Burtland consiste nella pratica architettonica di edificare secondo i principi della sostenibilità, ha l'obbiettivo di instaurare un rapporto equilibrato tra l'ambiente e il costruito, soddisfacendo i bisogni delle attuali generazioni senza compromettere, con il consumo indiscriminato delle risorse quello delle generazioni future. Non dovrebbe forse essere questo l'obiettivo di tutti noi? È d'uso ultimamente citare il concetto Kennediano del mondo che non abbiamo ricevuto in eredità dai nostri padri ma in prestito dai nostri figli, credo faccia al caso nostro. La pratica professionale porta a dire che concetti così chiari e all'apparenza condivisi dai più non trovano applicazione nella realtà.
Condividi su:

Seguici su Facebook